Piccolo e sobrio pamphlet che più che del 68 parla del suo prologo e delle conseguenze sul lungo percorso.
Non è un libro di storia politica e non ha la pretesa di spiegare i fenomeni che caratterizzarono quel periodo che rimane comunque significativo.
Il lavoro di Pombeni ci guida prima nella comprensione delle caratteristiche che hanno segnato quegli anni dal disagio dentro il sistema educativo, alla lotta al capitalismo, alla modificazione del peso della religione nella nostra società, al consolidarsi di una questione di genere, all’attenzione verso alcune vicende internazionali. In questi temi l’autore trova la pars destruens del ragionamento sessantottino.
Minore invece, per l’autore, il ruolo della pars construens e quindi pochi e deboli vengo ritenuti i lasciti concreti della protesta e della contestazione.
L’invito è quello a far tesoro dei limiti e degli errori del 68 senza però disconoscere che la svolta che quei giovani intravidero “più per sensibilità che per ragione” potrebbe suggerire alle giovani generazioni l’occasione di dare un sbocco costruttivo ad epoca di transizione riconoscendo al 68 l’onere di "Ce n’est qu’un debut”