Il libro è piacevole e ben scritto, ma la storia è molto “leggera”, semplice.
In alcuni momenti sembra quasi banale.
Gli ingredienti: una chef che coglie lo spocchioso fidanzato in una dubbia situazione, un critico gastronomico feroce che le affonda il ristorante, un incontro di due anime gemelle che devono fare i conti con il destino dispettoso.
Semplicemente un libro carino e scorrevole.
L'autrice, si è dilungata molto con interminabili descrizioni della città, del contesto, delle abitudini degli abitanti del luogo.
Nota positiva: vien voglia di fare un salto a Milwaukee, soprattutto in estate per il Summerfest, quando la città si rallegra di feste a tema, si mangia, si beve, si balla, si assiste a concerti. Il cibo poi, ce n' è per tutti i gusti! Per non parlare del paesaggio, il lago Michigan e l'interminabile descrizione della galleria d'arte di Milwaukee del Calatrava
Le pagine scorrono senza che succeda nulla di emozionante, tranne incontri non-appuntamenti tra la chef Lou che cerca di convincere l'amico giornalista inglese Al sulla qualità della vita a Milwaukee.
La trama ruota intorno a un equivoco, che una volta svelato, fa sperare finalmente a una resa dei conti con fuoco e fiamme, fulmini e saette... invece nulla.
Mi ha fatto venire voglia di torta al cocco anche se non amo il cocco e credo anche di avere preso quei 5 kg in più a lettura conclusa, oltre ad aver subito un'impennata dei livelli di glicemia.
Chef per amore è sicuramente un romance dolce e divertente. Una storia d'amore delicata di cui ogni tanto sento il bisogno, una storia in cui non ci sono troppe tragedie e dove i due protagonisti si innamorano, prendono coscienza di sé e capiscono che in fondo non ha senso buttarsi via per una persona che non ci merita o per una maschera che siamo costretti ad indossare.
Il tutto è ambientato nella cittadina di Milwaukee, tra tour gastronomici e gite artistiche. Protagonista è la cucina, in particolare quella di Lou che è una chef con un ristorante che sta fallendo ma con una grande passione e un grande dono che forse non è mai riuscita a sfruttare del tutto per colpa delle persone sbagliate su cui faceva affidamento. Non mancano i fraintendimenti, qualche bugia raccontata a fin di bene e la mano del destino che ci mette lo zampino per far incontrare e innamorare una chef e il critico gastronomico più temuto da tutti.
Non so perché ma mi aspettavo un Al con un caratteraccio, forse colpa dell'alias che si è creato, invece mi sono trovata davanti un uomo di tutt'altra pasta.
L'unica pecca è che a un certo punto si parla troppo di cucina e arte e tutto il resto del libro viene messo in secondo piano, rischiando così di diventare un semplice libro dove trovare qualche ricetta interessante. Per fortuna si è ripreso col finale che attendevo, prevedibile ma non per questo meno atteso.