Sperando di bissare la prima esperienza fatta con Jamie Ford (Il gusto proibito dello zenzero), ho invece fatto molta fatica a finire questo libro, anzi ad un certo punto mi sono proprio bloccata, in un passaggio ben preciso e peraltro atteso, sentendomi schiacciata da tanta tristezza, dentro e fuori dalla trama. E quindi il bis non c'è stato. Consapevole di quanto il sentire in maniera personale influisca significativamente sul giudizio, ho tuttavia apprezzato alcune sfumature. Certe circostanze possono sembrarci ovvie, ma...e se non avessi potuto contare sull'affetto e la presenza di alcune fondamentali persone?
...ContinuaAtmosfere da pellicole in bianco e nero, sensazioni da film muti Chapliniani, odori di una America dai toni grigi ed austeri degli anni della grande depressione economica e finanziaria per questa storia d'amore (ma quell'amore unico ed indescrivibile che può essere l'amore tra mamma e figlio) ambientata in una Seattle degli anni '20 e '30. Una storia struggente, una storia intrisa di povertà e miseria, una storia di abbandono e di perdono, una storia di difficili convivenze razziali. Un libro che si fa leggere con piacere ed interesse (anche se talvolta può anche sembrare, e probabilmente lo è) un pò lento e noioso. Ma personalmente penso che non possa reggere il confronto con il primo libro di Ford, quel "gusto proibito dello zenzero" che in queste pagine non ho trovato e che non ho assaporato.
...ContinuaQuesto romanzo mi è piaciuto di più del precedente dello stesso autore.
Ho deciso di leggerlo perchè mi sembrava diverso dalle trame più usuali in cui è presente una coppia di innamorati, dato che tratta del rapporto tra una madre ed un figlio.
Ci sono delle cose che mi sono piaciute di più di altre e questo ha fatto sì che la storia non mi coinvolgesse completamente a livello emotivo.
Lo stile è molto buono, scorrevole, delicato, con un tocco retrò, è un po' lento ma questo non ha tolto nulla alla piacevolezza della lettura.
L'autore però decide di soffermarsi in un modo un po' sentimentale e melenso su alcuni punti per me poco necessari e che si potevano tralasciare (come ad esempio la storia di Liu Song e Colin che non ho gradito perchè appena abbozzata e poco realistica, il rapporto con l'amica Mildred che appare e poi scompare, etc..) per poi non approfondire alcuni eventi che avrebbero dato più pathos e più enfasi all'intreccio (lo "zio" Leo avrebbe dovuto cercare Liu Song e William dopo che lei è stata la sua concubina per dei mesi, inoltre cio’ che le succede dopo l’aborto e i motivi e le modalità con/per cui la madre di William finisce in manicomio per me avrebbero dovuto essere approfonditi, per non parlare del finale che mi sembra affrettato e che non mi ha trasmesso speranza nonostante questo fosse, probabilmente, lo scopo dell’autore).
William certe volte appare troppo maturo per la sua età, dopo tutto ha soli 12 anni, e, se è pur vero che le difficoltà forgiano il carattere, di certo non possono “regalare” la maturità dell’età adulta. La parte di Charlotte è bella ma considerando che la storia non riguarda lei ma William e la madre, penso che avrebbe potuto essere accorciata.
Lo consiglio perché, nonostante tutto è una bella storia ed è piacevole da leggere, ma non aspettatevi qualcosa di avvincente, pieno di colpi di scena, potreste rimanere delusi.
SINOSSI
Seattle. È l'alba e il piccolo William si stropiccia i grandi occhi neri. Ancora avvolto nelle coperte, riesce quasi a sentire quelle canzoni sussurrate alle sue orecchie in una lingua antica. Ma è da cinque anni che non ascolta la voce di sua madre. Da quando è entrato nell'orfanotrofio e la disciplina ha preso il posto delle carezze. E l'odio è diventato la regola. Perché William è diverso da tutti gli altri, William è cinese. Però oggi, nel giorno fissato per il compleanno di tutti i bambini dell'istituto, William trova il coraggio di fare la domanda più difficile. Vuole sapere cosa è successo a sua madre. Le parole sono vaghe, ma lasciano intuire una risposta che trafigge il suo cuore come una lama: è morta. William non ci crede. Non vuole arrendersi a questa verità. Lui sa che è ancora viva. E c'è solo una persona con cui confidarsi: Charlotte, una cascata di capelli rossi e la pelle delicata come un fiore. Lei è l'unica a credergli e insieme decidono di fuggire dall'orfanotrofio per cercare sua madre. Ma ad aspettarli c'è un mondo pericoloso e oscuro. Il mondo violento delle strade di Seattle nei primi anni Trenta. Il mondo proibito dei locali, delle scintillanti insegne dei teatri e dei club. Proprio qui, William incontra uno sguardo che non ha mai dimenticato. Quello di una giovane cantante cinese. Deve scoprire chi è e cosa nasconde. Nessun ostacolo è troppo grande da superare. Perché adesso la speranza forse può tornare a crescere. La speranza di essere amati e finalmente al sicuro.
RECENSIONE
Jamie Ford si lascia andare in quest´opera a un sentimentalismo troppo pesante, rendendo una trama dal potenziale interessante decisamente melensa e scontata. Alternando le prospettive dei due protagonisti, il dodicenne William e sua madre Willow, le sensazioni trasmesse al lettore non cambiano e statico rimane anche il tema affrontato. In particolar modo viene con ridondanza trasmesso, tramite descrizioni tanto minuziose quanto superflue, il dolore che madre e figlio possono provare se costretti a separarsi. L´autore arricchisce di pathos eccessivo lo stato d´animo dei personaggi, sempre tristi e con “le lacrime in gola”. Se il lieto fine del libro poteva essere sinonimo di speranza in un futuro migliore per coloro che hanno subito ingiustizie tutta la vita, il mancato coinvolgimento durante la storia rende in realtà il finale scontato e banale.
Peccato, perché oltre a far emergere bene il contesto storico in cui si svolge la narrazione, ovvero la Seattle degli anni Venti e Trenta, su cui l´autore ha probabilmente svolto accurate ricerche, il lettore si confronta anche con temi quali la visione e il ruolo della donna in una società tanto progressista quanto maschilista e viene a contatto con il tema del razzismo, in questo caso verso i cinesi, sotto una prospettiva originale e da un punto di vista interno. Tutte tematiche interessanti, che rimangono purtroppo troppo in superficie, troppo da contorno, e su cui invece l´autore avrebbe potuto puntare un po´ di più per evitare di sfociare nella scrittura di un romanzo che a tratti può essere circoscritto alla letteratura rosa.
I punti di forza di questo autore sono inequivocabilmente l´abilità di scrivere in modo limpido, la sua è una scrittura semplice, ma ricca di immagini, di colori e di odori. Questa capacità di immediatezza descrittiva porta la lettura ad essere scorrevole, ma stilisticamente non superficiale, e di conseguenza ideale da alternare a letture più impegnative.
RECENSIONE A CURA DI BIBBAGOOD
LIBRO DEL MESE DI GENNAIO 2016
http://www.ilclubdellibro.it/forum/4-libri-del-mese/11147-gennaio-2016-come-un-fiore-ribelle.html
non male, la storia è triste e ti prende, ma il ritmo è intervallato da lunghe pause sbadigliose con qualche punta di noia.
mi aspettavo di più da quest'autore. comunque, a parte il titolo che non significa assolutamente nulla, si può leggere, senza infamia e senza lode.