il marketing dovrebbe evitare di superare una certa soglia, scrivere “Daredevil” a caratteri cubitali sulla copertina diventa una truffa, se all’interno delle 7 storie qui raggruppate non c’è una sola tavola in cui sia presente il Diavolo Rosso.
Con questo volume – discreta la trama, scadenti i disegni, belle le copertine di Esad Ribic – si assiste a un singolare capovolgimento: un tempo, l’Uomo ragno era in cima alle classifiche, la testata di punta della Editoriale Corno, l’editore che nei primi anni Settanta importò i fumetti Marvel in Italia; l’altra testata era L’Incredibile Devil, e aveva molto meno successo. Oggi, invece, sembra stia avvenendo il contrario, l’Uomo Ragno si è come appassito, mentre Devil vive una nuova vita, sulla cresta dell’onda, trascinato dal successo delle serie televisive Netflix, esplicitamente usate come traino per una pubblicazione come questa.
Come nella prima stagione del Daredevil di Netflix, assistiamo all’ascesa di Wilson Fisk al vertice della malavita newyorkese.