Cinque studiosi italiani (dell'università di Catania) analizzano i motivi dell'inefficienza dei sistemi parlamentari e si chiedono se esista modo di superarli.
Per far questo, "modellano" un parlamento virtuale in cui, oltre ai due schieramenti principali, esiste un certo numero di parlamentari scelti a caso: l'idea di base è che tali parlamentari - indipendenti e non soggetti alla "disciplina di partito" - possano aumentare la "qualità" dei provvedimenti approvati dal parlamento.
Attraverso una serie di simulazioni al computer utilizzando un modello ad agenti, si dimostra che l'intuizione è fondata e si fornisce anche "la regola aurea dell'efficienza parlamentare", ovvero la formula che stabilisce quale debba essere il numero ottimale di parlamentari indipendenti.
Il modello è spiegato in modo dettagliato: sono fornite le regole di decisione tramite le quali i parlamentari (dei partiti ed indipendenti) approvano le leggi, discusse le semplificazioni fatte, ecc. Tutto suona ragionevole "a priori" e, ancor di più, una volta visti i risultati delle simulazioni.
Per inciso, l'efficienza parlamentare - funzione obiettivo da massimizzare - è definita come il prodotto tra la percentuale di leggi effettivamente approvate (rispetto a quelli presentate) e il vantaggio collettivo medio da esse assicurato.
Molto interessante!
...Continua