Mia recensione:
https://ilrifugiodilongjohnsilver.blogspot.it/2018/04/fantasy-science-fiction-1-giugno-2013.html
Elara è una piccola casa editrice bolognese, erede di due esperienze importanti della fantascienza italiana: l'editore Libra rinato in seguito come Perseo.
Con questo piccolo volume viene proposta in edizione nostrana la rivista storica 'The magazine of Fantasy & Science Fiction'.
Dico subito che pur essendo un'edizione destinata all'edicola è molto gradevole come grafica, come illustrazione e come formato.
Di rilievo anche gli autori proposti.
Si spazia in tutti i sottogeneri del vasto mondo del fantastico, per cui non è indicata per i puristi della fantascienza pronti a misurare con il bilancino la percentuale di SF.
LA FINESTRA DEL TEMPO (Richard Matheson) 7/10
Un ottuagenario ha l'occasione di rivedersi adolescente grazie ad una finestra temporale.
Matheson ripropone il tema del viaggio nel tempo e i dilemmi ad esso connessi.
E' possibile cambiare le decisioni del passato? E' giusto farlo? Quali le conseguenze? Carino.
NEW YORK VIGNETTE (Theodor Sturgeon) 5/10
Microracconto brevissimo, pubblicato più che altro per poter annoverare il nome di Sturgeon tra gli autori di richiamo.
Per la serie 'tutto fà brodo'.
L'OFFERTA (Ray Bradbury) 7/10
Dialogo tra il diavolo ed un moribondo.
IL PERFETTO LETTORE (Paul Di Filippo) 9/10
Breve ma divertente confronto tra uno scrittore alle prime armi ed il suo robot-lettore.
Vi strapperà un sorriso.
QUATTRO CHIACCHIERE CON ANUBI (Harlan Ellison) 8.5/10
Una coppia di archeologi profana una tomba e si ritrova a dialogare con l'antico dio egizio dei morti, il quale veglia su un defunto colpevole nientemeno che di aver ucciso tutti gli dei.
Racconto interessante e ricco di atmosfera che avrebbe meritato molte più pagine.
L'ARPA DI SANGUE (Laurel Winter) 5/10
Racconto vagamente morboso su due suonatrici d'arpa e la loro maestra in una scuola che funziona anche come sala da concerto.
L'autrice è un pò troppo ossessionata dal sangue dato che le arpiste suonano sino ad amputarsi le dita, anzi più si feriscono e più il concerto è memorabile.
Lo stesso pubblico stringe i pugni sino a tagliarsi i palmi delle mani con le unghie.
Se c'è un messaggio più profondo tra le righe di questo racconto, confesso di averlo perso.
ORGOGLIO E PROMETEO (John Kessel) 5.5/10
Racconto lungo dove l'autore mescola personaggi e atmosfere di 'Orgoglio e Pregiudizio' di Jane Austen e del 'Frankestein' di Mary Shelley.
Il risultato per certi versi è apprezzabile, ma a lungo andare i dialoghi sembrano non finire mai e le inquietudini della protagonista strappano qualche sbadiglio.
Un pò soporifero a dispetto dell'argomento.
TUTTE LE TRAPPOLE DELLA TERRA (Clifford Simak) 9/10
Lungo racconto che ci permette di assaporare la poesia di questo grandissimo autore.
Un robot domestico, rimasto al servizio di una grande famiglia per seicento anni, si ritrova tra i pezzi da piazzare ad un'asta, quando l'ultimo erede di questa casata viene a mancare senza avere figli.
Ligio alle regole delle buone maniere e della buona educazione per secoli, il nostro robot sceglie la fuga per poter evitare la cancellazione della memoria e conservare i ricordi di questa lunga esperienza.
Racconto struggente e ricco di buoni sentimenti che fà bene al cuore. Ottimo Simak.
Primo volume più che discreto.
Mi piace far notare l'impaginazione del testo di alcuni dei racconti presenti su due colonne, un particolare che strizza l'occhio alla storia italiana di questo genere letterario.
Un paio di mesi fa ho parlato di Fantasy & Science Fiction, una nuova rivista Italiana per fantascienza fantasy e affini strutturata come la rivista originale Americana, ma adattata ad un pubblico e un mercato Italiano. Con un po’ di fatica riuscii a procurarmi una copia del primo numero della rivista, che poi ho letto, o forse dovrei dire divorato, ma non ho avuto abbastanza tempo libero per parlarne in modo adeguato.
Cercando online si trovano parecchie notizie sulla rivista, ma molte sono precedenti all’uscita del numero 1. Coloro che ne parlano dopo aver comprato e letto la rivista sono generalmente entusiasti e soddisfatti, ma non manca qualche critica o qualche perplessità sebbene in linea di massima non portino a valutare negativamente il prodotto.
Trattandosi del primo numero le scelte su quali racconti includere devono essere state complesse, devono fungere da presentazione per la nuova rivista eindirizzare i lettori su cosa dovranno aspettarsi nei prossimi numeri. I successi numeri dovrebbero avere una sorta di tema che accomuna in qualche modo le storie scelte, ma nel primo numero si è voluto presentare quello che è Fantasy & Science Fiction scegliendo tra i migliori autori che vi hanno scritto nel corso degli anni, includendo spesso storie inedite in Italia tradotte spesso dallso stesso curatore della serie, Armando Corridore, che sembra essere l’intera mente di tutto il progetto.
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Continua a leggere la recensione http://n7blog.altervista.org/2013/09/fantasy-science-ficton-anno-i-numero-1/
* "La finestra del tempo", di Richard Matheson: insipido e noioso. Forse l'autore voleva soffermarsi sui dilemmi morali del viaggio nel tempo, ma il risultato è solo noia.
* "New York Vignette", di Theodore Sturgeon: troppo breve, si vede che è solo un bozzetto. Non dice molto, anzi quasi nulla. Sarebbe andato bene in un ipotetico numero natalizio, invece che in quello di Giugno.
* "L'offerta", di Ray Bradbury: variazione sul tema della vendita dell'anima al diavolo, senza troppe pretese. Ha però il difetto di essere scritto male.
* "Plumage from Pegasus", di Paul Di Filippo: originale e divertente.
* "Quattro chiacchiere con Anubi", di Harlan Ellison: carino, avrebbe meritato qualche pagina in più.
* "L’arpa di sangue", di Laurel Winter: l'incipit è originale, senza alcun dubbio, ma è anche morboso. Solo i masochisti potranno apprezzare davvero questa storia.
* "Orgoglio e Prometeo", di John Kessel: un bel racconto. Mi ha ricordato "Anno Dracula" di Kim Newman.
* "Tutte le trappole della Terra", di Clifford D. Simak: bella sorpresa. Considerando che è stato scritto nel 1960, è invecchiato bene.
Questo primo numero è stato una mezza delusione, sia per la qualità dei racconti, sia perchè di fantascienza o fantasy, come li intendo io, c'è solo il racconto di Simak e quello di Matheson: Il resto non è nè una cosa nè l'altra.
Per quanto riguarda il comparto grafico (impaginazione, lettering, tipo di carta, stili e font usati) è imbarazzante: sembra una fanzine degli anni 80.
Ad ogni modo, visto che quel che conta sono i racconti, gli darò un'altra chance. Anche per supportare una piccola casa editrice in questa lodevole iniziativa.