Letto da: Peppe.
Un lampo di verità dopo illusioni inopportune, in un mondo che lo si vorrebbe tagliato sulle proprie chimere. E infine, la realtà. Che può non essere così indecente come ci immaginiamo. Charles Dickens che affresca figure memorabili, nel bene e nel male, piaccia o non piaccia. Bella e a tratti spassosa lettura.
...ContinuaE dopo queste grandi speranze non mi esimerò dal leggere il resto della sua bibliografia, dovessi anche metterci tutta la vita. Adoro i suoi personaggi, persi, buoni, cattivi, mutevoli, pentiti e ancora ancora ancora...con dickens piacevolmente leggo, mi piacerebbe leggerlo in orignale per gustarne meglio lo stile
...Continuahttp://therestlessreadersroom.blogspot.it/2014/08/recensione-grandi-speranze-di-charles.html
Quante grandi speranze sono esplose con entusiasmo nella nostra infanzia ("età inerme, soggetta all'aggressione e alla violenza") e... quante grandi speranze sono poi implose rovinosamente, cadendo su sè stesse e andando al macero della disillusione, durante la crescita. Quanto è difficile diventare adulti tenendo ferma la barra sulla nostra identità primordiale, senza venire piegati e intaccati dagli eventi (come quello che stravolge l'umile bambino Pip: una sconfinata e misteriosa fortuna che gli piove addosso da un benefattore sconosciuto, e che lo trasporta da una fucina dei sobborghi alla grande Londra).
Un libro sull'infanzia dura e cruda, sull'incertezza e le aspettative della crescita, sui soldi sporchi, sul bene e sul male confusi e confondenti, sull'amicizia, sulla redenzione, sugli avvocati, sulle prigioni di Londra e su chi le ha abitate.
Inutile dire che Dickens mi ha stupito un'altra volta. Non so perché, ma inevitabilmente ogni libro di Dickens mi piace, anche se questo... è diverso.
Punto primo, perché l'intreccio della vicenda inizia con un evento molto strano, che sembra non abbia nulla a che fare con il proseguimento della storia.
Punto secondo, perché il protagonista, per un periodo pressoché lungo, sembra rincretinito da una donna amara e senza cuore.
In questa mia ultima osservazione sono stata abbastanza crudele, perché se lo leggerete scoprirete che l'amarezza della donna è dovuta ad altro. Anche se, non si può fare a meno di restare un po' infastiditi.
Perché non ho dato cinque stelline? A parte la donna, c'è un altro avvenimento/pensiero che mi ha dato fastidio, e cioè che il personaggio prova inizialmente odio per il proprio benefattore solo perché ha avuto un passato non proprio dei migliori. E' una cosa che continua per qualche capitolo, ma non si può fare a meno di rimanerci secchi, anche se poi il suo odio scompare e via dicendo.
Eppure, questo libro mi è piaciuto proprio tanto; le emozioni che trasmette sono commoventi, e i pentimenti altrettanto. L'intreccio poi, è la specialità di Dickens, e ogni volta che leggo un suo libro ne rimango stupita.
Grazie Charles, sai stupirmi come pochi.