Hugo ha scritto in tutto nove romanzi; di questi, due sono opere giovanili (Bug-Jargal e Han, ultimate entro i vent'anni) e due scritti brevi (Il condannato e Claude Gueux insieme non superano le 150 pagine: praticamente dei racconti lunghi). In tutto, quindi, Hugo ha scritto cinque grandi romanzi. Sono pochi? Dipende: Balzac ne ha ultimati oltre cento, Manzoni solo uno...
A conti fatti, quel che conta è che Hugo sia nell'empireo dei più grandi prosatori dell'umanità, e I lavoratori del mare è una delle sue opere più potenti, intense e struggenti.
indimenticabile la lotta con la piovra : era anche nella copertina
Credo che sia il più bel romanzo che abbia mai letto in 28 anni di vita.
sensazionale storia per raccontare il genere umano intero....
In questo romanzo si parla del mare e delle sue creature, di superficie e di profondità; tra queste Gilliat, il silenzioso, il forte, il generoso, l'incredibile. E proprio l'incredibile troviamo al centro della storia: un uomo che con le sue sole risorse fatte di mestiere, mente e tigna riesce a perseguire lo scopo, avendo contro letteralmente tutto, in uno scenario a dir poco spaventoso, in condizioni così ostili che nel paragone l'Inferno di Dante ne esce come un comodo resort a cinque stelle. Insomma, senza scendere nei dettagli e rovinare la lettura, se la raccontassi io questa storia non sarebbe affatto credibile. Ma non la racconto io, ci pensa Hugo, con la sua solita magnifica prolissità, le pedanti discese nel dettaglio, le pignole divagazioni che affatto divagano ma completano e consolidano ogni quadro espositivo rendendolo veritiero, perfetto, luminoso e sempre ispiratore.
Questo è il romanzo del mare. Lo consiglio a tutti, in particolare a chi si piange addosso.