Il Ritratto di Dorian Gray e Lo Strano Caso del Dott. Jekyll e Mr Hyde: ecco i due precedenti a cui I segreti erotici dei grandi chef di Irvine Welsh è indubbiamente (ed anche alquanto esplicitamente) debitore, pur rielaborando il tutto in una Edimburgo contemporanea.
Il risultato è davvero interessante, e nonostante il plot twist finale e l'epilogo siano facilmente intuibili proprio in virtù dell'ispirazione letterari, riesce comunque a catturare l'attenzione del lettore senza mai stancarlo.
Il tema del "doppio" attraversa tutta l'opera, insieme ad un senso di predestinazione in virtù di un filo rosso che doppiamente unisce i due personaggi principali, ma anche per quelle colpe che finiscono irrimediabilmente per ricadere sui figli.
Welsh descrive senza remore l'abbrutimento causato da qualunque forma di dipendenza, si tratti di alcool, droghe, sesso o celebrità, che si riflette nel fisico e nell'animo, e non importa se sia l'uno o l'altro il primo a essere colpito. C'è una fame insaziabile di provare tutto, senza limiti.
I segreti erotici dei grandi chef è un libro su giornate passate tra pub, fumo, alcool, e qualche pestaggio per far passare la noia, ma anche sulla ricerca delle proprie radici, per spiegare il perché della nostra stessa essenza: il non sapere chi sia suo padre ossessiona Danny, ed è impossibile liberarsi dal dubbio che questo sia la causa di tutto. Il suo è un odio, un odio smisurato, tanto inspiegabile quanto forte, accecante, che prende il sopravvento su qualunque altra cosa, nonostante i tentativi della ragione di riportare ordine, e che ben si accorda con la pochezza dei tempi moderni, dove la fama è un obiettivo imprescindibile, con chef trasformati in celebrities che sfornano libri e si muovono più sui set televisivi che non in una cucina.
La caratterizzazione dei personaggi è tanto efficace quanto spiazzante: per chi fare il tifo? Per il crudele Danny, che pure mostra di avere un certo carattere, o per l'innocuo Brian, la cui bontà è però indissociabile da debolezza e da uno strisciante servilismo? I personaggi maschili non fanno una bella figura; più positivi alcuni femminili, da Bev a Caroline, passando per la fugace apparizione di Dorothy.
Interessante l'utilizzare di volta in volta il punto di vista dei vari personaggi, con il loro linguaggio colloquiale e talvolta sgrammaticato.
Non bisogna dimenticare di avere a che fare con un romanzo di Irvine - Trainspotting - Welsh, quindi non mancano descrizioni sfrontate e certo non edulcorate.
In sintesi, un romanzo accattivante, che offre tutta una serie di spunti di riflessione, e che riesce a riproporre classici della letteratura in maniera originale, senza far pesare la sospensione di giudizio necessaria per accettare il particolare tipo di legame che si crea tra i destini di Danny e Brian, in una sorta di fiaba nera moderna.
...ContinuaBello è bello, ma non sembra scritto dalla stessa persona di "Trainspotting" (né tantomeno del pessimo "Porno").
Conosco il nome di Irwin Welsh dai tempi di Trainspotting, ma non ho mai letto uno dei suoi libri, un po' perché i titoli non mi hanno mai attirato, un po' perché il film tratto da quel suo libro, pur essendo un film epocale, mi aveva provocato diverse reazioni: inizialmente mi aveva divertito, poi enormemente intristito (ma che colonna sonora!). Ecco, questo romanzo non mi ha istillato nessuna di queste emozioni, non ci ho trovato la lettura di una società o lo spaccato di una certa classe sociale inglese. Mi sono annoiata, mi ha anche un po' schifata e nel finale mi ha tirato fuori elementi che vanno al di fuori della "logica", nell'irrazionale, e io non lo reggo! Un po' me lo dovevo aspettare un versante "extra" da parte di Welsh, ma non gli è riuscito bene, non posso credere a "magie" di questi ispettori igienisti del comune. E quanto sono antipatici tutti e due i protagonisti…Una cosa è certa, anche di là della Manica regna la dilagante mania per i programmi televisivi sugli chef e sulle loro ossessioni non meno che qui e l'alcolismo continua a serpeggiare con costanza tra i sudditi della Regina.
All'interno del romanzo, si parla di un programma e poi anche di un libro proprio intitolato I segreti erotici dei grandi chef : "Rifletté che era il più grosso cumulo di stronzate immaginabile, ma molte ricette sembravano buone", qui non ci sono nemmeno le ricette!!!
Welsh e Wilde insieme... cosa chiedere di più? Forte, duro, difficile da digerire, ma sempre molto coinvolgente e ben scritto. Ovvio che, per chi non è abituato al linguaggio dell'autore di Trainspotting e Acid House, possa sembrare sboccato e scandaloso; trattandosi di un romanzo sull'autodistruzione scritto da uno come Welsh, non poteva essere altrimenti... ho dovuto saltare una scena, per il resto una garanzia.
...ContinuaErano anni che non leggevo un suo romanzo. Dopo Colla e Il Lercio e lo stupefacente Tolleranza Zero non avevo più sentito l'impulso di leggere qualcosa di suo...benchè nella mia biblioteca avessi ancora suoi libri intonsi. Così...mi capita tra le mani questo Segreti Erotici di Grandi Chef..verso il quale ero già prevenuto avendo letto (anche qui) alcune stroncature. Mah...inizio a leggerlo e Welsh ancora una volta mi cattura. L'ho trovato un libro molto bello. Sicuramente uno dei migliori letti nell'ultimo periodo. Certo...la storia è strana...un poco alla Dorian Grey...ma i personaggi...i dialoghi...le storie. Ancora una volta mi trovo in disaccordo, per fortuna, con la maggioranza degli utenti. E così...appena finito...mi butto su Una Testa Mozzata sempre di Irvine Welsh.
...Continua