Un Capolavoro e la "C" maiuscola è d'obbligo! A meno che non ci si faccia impressionare dalle 1200 pagine -che scorrono, eccome se scorrono- non vi è traccia di pesantezza. Nella prima metà del libro gli interrogativi si susseguivano senza risposta, ma nella seconda metà del libro tutto si è chiarito. Anche le parti in cui mi chiedevo: "E questo personaggio ora chi è? Da dove sbuca fuori?", in realtà tutto è calcolato, ogni singola parola non è messa lì a caso. In questo libro tutto ha un senso e tutti i personaggi compiono un eterno ritorno. In questo romanzo "la vendetta non è un crimine né un peccato, ma un riscatto dell'uomo umiliato e offeso, che vi realizza quel passaggio dal l'infelicitá alla felicità". Proprio per l'immensa bellezza e per l'immenso terrore che incuote Edmond Dantés (non mi piace chiamarlo Conte di Montecristo) con i suoi progetti di vendetta e i suoi travestimenti che andranno a scombusolare l'alta società parigina, non potevo non farlo rientrare di diritto nella categoria dei miei personaggi maschili letterari preferiti. Non amo consigliare i libri che leggo, perché la scelta di un libro dipende sempre da troppi fattori personali, ma questo va letto almeno una volta nella vita. Da donna posso solo aggiungere altre due cose: ho trovato stupefacente il modo in cui Mercedes toglie la maschera del Conte di Montecristo a Edmond, come lo smaschera e lo rende fragile e uomo, incitandolo comunque, alla fine, a proseguire nel suo folle piano; e poi ho invidiato Haydée perché un vestito di diamanti per andare a teatro una sera, ce lo meritiamo tutte!
...ContinuaNon è stato durante il matrimonio, ma durante il pranzo di fidanzamento che gli hanno rovinato la vita. Dopo lunghi anni di attesa e di preparazione, ritornerà per vendicarsi dei suoi nemici.
I cattivi non fanno più squadra, si sono divisi: alcuni sono stati fortunati, altri meno, alcuni si sono pentiti e altri per niente. Li cercherà, li stanerà e li affronterà uno ad uno, dal pesce più piccolo al più grande. Scorrendo la sua Death List, lascerà per ultimo il cattivo più importante e più malvagio.
In Montecristo e Kill Bill il delitto non avviene durante il matrimonio
Le prove del matrimonio
Non è la storia di Kill Bill, è la storia de Il Conte di Montecristo. Il debito di Quentin Tarantino nei confronti di Alexander Dumas è innegabile, e non è un caso che il genio di Knoxville citi l’autore francese in una delle più curiose conversazioni di Django Unchained.
Il protagonista di Montecristo, Edmond Dantès, da giovane sprovveduto e marinaio di belle speranze, cade in disgrazia. Dovrà attraversare tutte le tappe obbligate nel viaggio di un eroe (anni prima che venissero canonizzate da Christian Vogler) per ottenere la sua vendetta che, si sa, è un piatto che va servito freddo (vecchio proverbio Klingon)...
Se ti è piaciuta, continua a leggere la recensione su Librisenzagloria.com: http://librisenzagloria.com/montecristo-di-dumas-vs-kill-bill/
...ContinuaUn romanzo fortemente attuale. Il primo libro che mi ha rubato il cuore e che ancor oggi riveste il ruolo di tassello nella mia formazione letteraria e personale; un romanzo che non può lasciare indifferenti. Un racconto che invece di addobbarsi di ipocrisia e finti lieto fine, percorre la via meno nobile nella mentabilità popolare ma più reale, concreta, ed efficace..la vendetta. Il soppruso subito dal protagonista diventa desiderio di giustizia, desiderio di porre coloro che hanno ordito la sua rovina, alla condizione che meritano. Il perdono non è contemplato e non sarebbe davvero sufficiente ma soprattutto non sarebbe giusto. Ma l'aspetto che più rende questo romanzo contemporaneo è dato dalla scelta dello scrittore di mostrare che nonostante la vita restituisca ad Edmond la fortuna con la ricchezza, eppure non può restituirgli gli anni persi, il tempo, la vita che non ha potuto avere, i momenti che gli sono stati strappati, gli affetti che non ha potuto vivere, amare ed affiancare nella perdita. Lui può rimettere al destino che meritano coloro che lo hanno tradito e derubato della sua vita, ma non può riportare indietro il tempo, non può cambiare il passato e ciò che è stato. L'ingiustizia che lo ha colpito, dettata dall'invidia, dalle menzogne e dall'avidità, lo ha però arricchito, lo ha reso un uomo nuovo e profondamente diverso da quello che sarebbe stato; un uomo si, deluso dalle persone, ma che ha colmato il suo vuoto culturale grazie ad un primo e fortunato, anche se doloroso incontro, con un amico che molto aveva da insegnare. Gli ha dato i mezzi per vedere e comprendere il mondo, gli ha dato gli strumenti per saper aspettare il momento giusto per tornare e compiere in grande stile la sua vendetta. Insegna, ancor oggi, che possiamo e dobbiamo fare giustizia di chi ci ha fatto torto, ma usando come strumenti i nostri risultati raggiunti, guardando con distacco i colpevoli, portando però con noi la consapevolezza che ciò non cancellerà quanto abbiamo subito, ma che proprio questo dolore, questo torto ci ha resi più evoluti, migliori e in grado di affrontare con coraggio e sapienza quanto incontreremo sul nostro cammino. Siamo, o prima o poi saremo, tutti un po' Edmond.
...ContinuaTardiva ma appagante lettura del romanzo più caleidoscopico tra quelli che ho mai letto.
Biblico, apocalittico, macchina narrativa perfetta, impeccabile, mai pigra, travolgente, incalzante, ipnotica.
Droga vera, senza chimica, ma allucinogena,fumetto di qualità magnifica.
Veterotestamentario e crudele, processuale e ipocrita, ingenuo e sottile, romantico e cinico, violento e dolcissimo.
Un viaggio interminabile che purtroppo ha fine: un personaggio, quello di Edmond Dantés, che è l'opposto magnifico del Don Chisciotte di Cervantes.
Tutto gli è negato, tutto gli è concesso.
Gli perdoniamo di essere il "mandato da Dio" più vendicativo della storia letteraria, l'unico interprete della volontà divina, il giudice unico.
L'uomo che ha fatto della ricchezza un valore ambiguo, castigo e premio.
Il romanziere che gioca col denaro, rivelandone le due facce, quella di Mammona, e quello della redenzione, almeno fino a un certo punto.
Lo sperimentatore della vita dagli abissi all'empireo, e fratello della morte, corteggiata, respinta, sempre affiorante; l'uomo assoluto, il più grande, in fondo, che sia mai esistito nell'immaginazione letteraria.
Questo e altro ancora è l'incredibile Conte di Montecristo
Meraviglioso. Penso sia in assoluto il romanzo più bello che abbia mai letto.
Edmon Dantes non è un esempio di umanità e comprensione, ha un piano di vendetta che farebbe impallidire chiunque. Però c'è da dire che sa mettersi in discussione. È proprio la complessità del suo personaggio principale ciò che rende il romanzo unico.
Lettura consigliatissima, se ancora non l'avete letto.