"Il mio cervello era impegnato a trovare la maniera meno dolorosa per saldare il conto. Per quanto mi facesse male, potevo solo affidarmi a lui. Il tempo avrebbe portato tutto via con sé, in silenzio." [pag.17]
"Quando si è tristi, quando si sente un vuoto nel cuore, quando si prova paura, si è portati a riflettere sui motivi puù scontati di felicità. E' sufficiente vivere, incontrare ogni giorno le stesse persone, per provare gioia." [pag.28]
"Una volta ancora lo volevo sfiorare, volevo che ci sfiorassimo a vicenda, che ridessimo insieme. Mi bastava che si verificasse quel miracolo, sapere che sarebbe accaduto ancora, nient'altro." [pag.40]
"Vivevo così, serbando nel cuore un dolore straziante." [pag.48]
"Dovunque io mi trovi resto sempre la stessa persona, quindi in realtà non posso andare da nessuna parte. Ma per la stessa ragione, posso andare ovunque: questa è la verità." [pag.58]
"Cerco di fare nel migliore dei modi quel poco che mi spetta ogni giorno." [pag.92]
"Tu mi piaci così tanto che a volte mi fai male, e vorrei dimenticarmi di te." [pag.94]
...Continua" la vita è fatta di incontri e separazioni: gli incontri, in un modo o nell'altro, fanno sempre già parte di noi. "
Ma sì, ogni tanto bisogna leggere un libro della Yoshimoto ... questo non è nulla di particolarmente interessante... ma quantomeno è il solito viaggio lieve e leggero nei sentimenti più semplici dell'animo umano
La solita piccola perla, un fiore di cactus che sboccia e poi svanisce dopo averci donato una sensazione di bellezza e di verità.
Così come per il primo capitolo della quadrilogia "Il Regno", anche in questo secondo caso trovo che la Yoshimoto sia un tantino sottotono. Non che di solito nei suoi libri succeda chissà che, anzi! La mancanza di eventi eclatanti è un suo tratto distintivo e, per chi la apprezza, ha un indubbio fascino: la lettura delle sue opere ha in genere una sorta di effetto balsamico e lenitivo sull'anima. Tuttavia, in "Il dolore, le ombre, la magia" tende a prevalere, rispetto alla descrizione pura di sensazioni e sentimenti, una sorta di intento didascalico, volto a sottolineare come la vita nelle metropoli si sia estraniata dalla natura, privando l'uomo di tutti i benefici che il contatto diretto e continuo con essa comporterebbe. E a volte si ha l'impressione che il discorso diventi un po' troppo sentenzioso.
...Continua