"Non dar retta ai tuoi occhi, e non credere a quello che vedi. Gli occhi vedono solo ciò che è limitato. Guarda col tuo intelletto, e scopri quello che conosci già, allora imparerai come si vola". Vivete le vostre passioni indipendentemente da quello che gli altri fanno o dicono. E come canta #lorenzojovanotti w la libertà. 3/5 #bach #livingston #classici #instagram #bookporn #lostagistadeilibri #marzo18 #book #booklover #anobii
...ContinuaRiccardo Cucuzza:
Il romanzo di Richard Bach, il gabbiano Jonathan Livingston, racconta la storia di un gabbiano che aveva la passione del volo.
Viveva in uno stormo chiamato Buonappetito insieme ai suoi genitori ed ai suoi amici.
Jonathan passa le sue giornate a provare le tecniche di volo; però i suoi genitori e i suoi amici non sono d’accordo con le sue idee e poco alla volta Jonathan è stato costretto ad abbandonare il suo stormo.
Tutto solo il gabbiano inizia a viaggiare e arriva nel Paradiso dei Gabbiani dove conosce un vecchio saggio di nome Sully.
Con lui, Livingston impara le tecniche del volo veloce; una volta che ha appreso tutto quello che Sully poteva insegnarli, decide di riprendere il suo viaggio perché il suo scopo nella vita era quello di fare capire agli altri gabbiani che nessuno ha limiti e tutti possono fare quello che desiderano.
Alla fine il gabbiano, riesce a farsi riaccettare e rispettare dai suoi vecchi amici dello stormo Buonappetito.
L’autore Richard Bach è riuscito a trasmettermi, nel suo breve romanzo, alcuni valori positivi di vita quotidiana come ad esempio non arrendersi mai e non aver paura di quello che si dice o si fa.
La lettura del libro è stata piacevole e scorrevole; ho apprezzato molto le diverse immagini di voli dei gabbiani presenti nel romanzo.
Tommaso Gariboldi: “Il gabbiano Jonathan Livingston” è un breve romanzo di Richard Bach con protagonista un gabbiano che abbandona la massa dei comuni gabbiani “lo Stormo Buonappetito” per i quali volare è un semplice mezzo per procurarsi il cibo, e che vuole imparare l’arte del volo per scoprirne tutti i segreti e raggiungere la perfezione.
Questa sua passione è però incompresa sia dalla famiglia, che cerca di spiegargli l’importanza di mangiare per non ridursi penne ed ossa, sia dagli amici che con il tempo cominciano ad escluderlo dallo Stormo fino a metterlo alla gogna e svergognarlo al cospetto di tutti i suoi simili.
Jonathan continua nella sua impresa esercitandosi e finisce nel Paradiso dei Gabbiani dove c’è molto da imparare sul volo per raggiungere la perfezione.
Quando decide infine di ritornare a casa per insegnare ai suoi vecchi amici dello Stormo Buonappetito ciò che lui ha imparato, tutti apprezzano le sue doti, ne restano affascinati, e lui capisce finalmente quale sia la sua vera strada da seguire.
Anche se breve questo romanzo mi è piaciuto soprattutto per il messaggio che trasmette: è
importante vivere pienamente le proprie passioni, anche quando non vengono capite o condivise. Bisogna avere il coraggio di seguire la propria legge interiore senza lasciarsi influenzare dai pregiudizi degli altri.
Personalmente non ho trovato né riferimenti religiosi né spirituali, al contrario, lo scrittore Richard Bach nel libro Il gabbiano Jonathan Livingston riesce a spiegare quanto sia importante vivere pienamente le proprie passioni, anche quando non vengono capite o condivise e ci mostra il sentimento di libertà, che è insito in ognuno di noi, uomo o animale, sentimento che non deve essere trascurato, ma che anzi va curato per farci sentire appagati.
Jonathan Livingston è un gabbiano che abbandona la massa dei comuni gabbiani per i quali volare non è che un semplice e goffo mezzo per procurarsi il cibo e impara a eseguire il volo come atto di perizia e intelligenza, fonte di perfezione e di gioia.
...ContinuaBel libro eh, scritto molto bene. Ma io non l'ho capito. Mi sembra ovvio che voglia dare una morale, mettendo in scena simbolicamente una lotta interiore di un animale che è una metafora di quella umana. A parte che credo che i gabbiani non si facciano tante pippe mentali ma si godano la vita senza pensare a fare i fighetti in cielo, ma veramente sarò stupido ma io non l'ho capita la morale... forse che bisogna lasciare la massa per elevarsi e portare con noi quelli che non lo sono? Che bisogna sempre dare il meglio? Che non bisogna accontentarsi? Essere originali?
Non so. A me il mondo sembra così casuale, e non sarebbe male essere un gabbiano senza tanti pensieri, finchè non arriva uno scrittore che me li mette in testa.