"Noi uomini siamo la dissimmetria del mondo, ne siamo l'anomalia animale. Le cose sono; i viventi sono; noi esistiamo: la parola indica i nostri scarti dall'equilibrio. Zoppichiamo; e dunque, per sopravvivere, dobbiamo pensare. Continuiamo a sperare che il pensare compenserà la nostra zoppìa." (p. 99)
"Il virtuale è a tal punto l'essenza o la virtù degli esseri umani, nella loro esistenza individuale e collettiva, che per conoscere le persone nella loro verità occorre istruirsi su opere altamente immaginarie, come quelle della letteratura, più profonde delle filosofie e delle scienze umane, che invece sono reali, troppo reali." (p. 212)
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