Del 2015.
Non il migliore come trama e ritmo. E poi molte cose le aveva già dette. Ma mi è piaciuto lo stesso.
All'ispettore Chen ci si affeziona subito perché è bravo, intelligente, onesto, amante della poesia e dei tagliolini, figlio devoto, discreto e lontano dagli intrighi di potere. L'ambientazione nella Cina attuale è interessante perché poco conosciuta. La vicenda è intrigante. La scrittura è scorrevole. Bello!
...ContinuaChen Cao è un personaggio a cui si vuol bene e che si stima, perché è colto, è un bravo poliziotto, è un poeta; la sua sensibilità lo porta a tenere in considerazione, più dei propri interessi, la sicurezza dei propri amici e di chi gli sta attorno; soprattutto è onesto, il che gli provoca non pochi problemi. Nella Cina di oggi il Partito continua ad essere l'occhio che sorveglia e la mano che guida; tutto è al servizio del Partito, che è al di sopra di tutto, anche della legge. Ma proprio tra i potenti del Partito si insinua la corruzione e Chen non rinuncia a indagare, anche se le sue indagini lo mettono in pericolo di vita.
Non è solo un giallo, ma anche una riflessione sulla Cina di oggi, che accanto ad un regime di tipo comunista sta sviluppando un capitalismo selvaggio. «Ispirandosi all'affare Bo Xilai [...] nella sua consueta miscela di giallo, poesia, filosofia e cibo, Qiu affronta lo spinoso tema della giustizia in un paese dove tutto ha a che fare con la politica e deve essere in linea con gli interessi delle autorità» (dal risvolto di copertina).
I romanzi di questo autore cino-americano sono sempre intrisi di propaganda contro i bizantinismi del “socialismo cinese”, le lotte di potere, la corruzione.Il tutto farcito da citazioni poetiche d'antan. Se ne consiglia la lettura una volta ogni due anni ,prima dei pasti.
...Continua