L'ho letto ad inizio anno, riguardo la stesura è ineccepibile, e si denota Antonio Socci, come grande giornalista, e uomo di fede appassionato ai temi religiosi e del Divino (non a caso con la maiuscola).
Riguardo i contenuti, si appare molto spesso nell'uomo Socci, un rifiuto della modernità, ed è palesato dalla descrizione, della descrizione della sua intensa vicinanza con il suo maestro, don Giussani; ora non voglio azzardare che questo lavoro sia frutto di una malafede nei confronti del Concilio Ecumenico Vaticano II, ma sicuramente (questo si, purtroppo lo devo ammettere), da una mancanza di fiducia dell'agire divino nella storia.
Antonio Socci sostiene che il terzo segreto di Fatima non sia stato completamente rivelato. Sarà vero? E perchè? Cosa nasconde ancora la Chiesa all'umanità?
A me i libri di Socci piacciono molto. Riesce a trascinare il lettore nei misteri della fede e della religione.
...ContinuaLa tesi sul quarto segreto di Fatima è interessante, ma la prosa di Socci è involuta, con molte subordinate ed una punteggiatura che stanca anzichè rencere più agevole la lettura.
era rimasto sullo scaffale per quasi sei mesi, ancora cellofanato... non mi decidevo ad iniziarlo, nonostante conoscessi bene l'autore e la sua passione giornalistica ed intellettuale.
il fatto è che non mi era piaciuta la sua esperienza televisiva con excalibur. lo avevo trovato sciatto, quasi incapace di tenere la scena in un programma che doveva restare "suo", e che invece ogni volta era preda degli ospiti, e degli argomenti, di turno...
ma tant'è... dopo natale prendo in mano il libro e lo finisco in una settimana...
nel frattempo mi capita fra le mani un commento che invita a stare attenti ad uno che se la prende con tutti i papi, o quasi, del novecento, credendo di saper tutto lui... poi vengo a sapere della diatriba, sempre televisiva, con i vertici del vaticano...
insomma... una lettura che non si preannuncia serena e senza condizionamenti!
eppure la sento vicina a tante altre letture di questi ultimi mesi, e non voglio considerarla una semplice coincidenza.
il testo, da un punto di vista squisitamente letterario, risente molto di una certa impostazione televisiva, con frequenti rimandi ("...ma questo lo vedremo più avanti..." e simili) come a rimandare la sorpresa e mantenere la tensione.
ma d'altra parte ha dalla sua una mole di più di duecento note, la maggior parte citazioni da altri testi, che testimoniano il lavoro di approfondimento bibliografico.
nel complesso il tutto risulta molto ben leggibile, scorrevole, con una scrittura piacevole e chiara.
ma quel che conta di più è l'argomento stesso, è la passione che l'autore mette nelle sue parole, pagina dopo pagina, per difendere una tesi che non è solo la sua, ma di migliaia, forse milioni di credenti. e questo ne fa un testo decisivo, pur con i limiti e le imprecisioni.
la liturgia di oggi, festa dell'Epifania, propone un brano di Isaia: "...nebbia fitta avvolge le nazioni...". qualsiasi parola che possa squarciare anche di poco questo velo, per quanto incerta, infantile, poco incisiva, non può che essere accolta con gratitudine...
è mia intenzione dunque partire da questo testo per approfondire l'argomento!
...Continua