Il principale valore del lavoro di Whitaker, riconosciuto a livello internazionale, sta nel divulgare finalmente in modo non propagandistico la letteratura scientifica sull'utilizzo delle sostanze psicoattive. A nostro avviso questo lavoro ha almen Il principale valore del lavoro di Whitaker, riconosciuto a livello internazionale, sta nel divulgare finalmente in modo non propagandistico la letteratura scientifica sull'utilizzo delle sostanze psicoattive. A nostro avviso questo lavoro ha almeno due altri grandi pregi. In primo luogo, contribuisce a rompere un tabù sull'utilizzo massiccio dei farmaci nel trattamento del disagio mentale, discutendone gli effetti. In secondo luogo, apre un'importante riflessione sulle conseguenze dell'utilizzo del paradigma riduzionista nel campo della salute. I risultati presentati in questo libro sull'aumento dei disturbi psichici e l'uso degli psicofarmaci dimostrano che l'approccio riduzionista non ce la può fare, scientificamente parlando: non ha gli strumenti concettuali e operativi per comprendere e intervenire su una parte delle cause, e sui meccanismi retrostanti, come quelli relazionali o cognitivi.Dalla postfazione di Raffaella Pocobello e Cristiano CastelfranchiIstituto di Scienze e Tecnologie della Cognizione - CNR Roma"Il contenuto del libro di Robert Whitaker penetra, come un bisturi affìlatissimo, nella carne viva dell'esperienza quotidiana dei professionisti della salute mentale e delle persone che vivono l'esperienza della sofferenza mentale (anche come familiari). Questo bisturi sembra in grado di aggredire - in modo efficace e salutare - alcune "cisti di opacità" che comprimono, limitandole, la capacità di agire e di pensare degli operatori psichiatrici come pure le richieste e le aspettative dei "pazienti" e dei familiari.L'ipertrofia della funzione del farmaco, rispetto alle altre dimensioni essenziali della relazione interpersonale e terapeutica, è sotto gli occhi di tutti. Fare in modo che il farmaco perda il suo alone (pseudoscientifico) di onnipotenza e torni a essere semplicemente utile, per un periodo di tempo circoscritto, è un obiettivo qualificante per tutta la psichiatria di comunità italiana. Essa è stata consapevole - soprattutto all'inizio - che il pieno esercizio dei diritti di cittadinanza, compreso quello alla guarigione, non aveva nulla a che fare con i recettori della serotonina o della dopamina."Dalla presentazione dell'edizione italiana di GIUSEPPE TIBALDI Coordinatore Scientifico del Centro Studi e Ricerche in Psichiatria, ASLTO2 ...Continua Nascondi