Dan Brown si conferma maestro nella costruzione di storie avvincenti e mai prevedibili. In un tour tutto Italiano da guida turistica fiorentina e laguna rosso sangue veneziana il thriller ruota sull'Inferno della Comedia dantesca, ma riesce anche a porre delle domande cruciali sulle pandemie ed il sovrappopolamento del globo
Nulla e' come sembra e la mancanza del lieto fine lo conferma.
Ingredienti: una nuova “peste nera” in procinto di contagiare il mondo, una coppia in azione per scongiurare il pericolo, due giorni ricchi di eventi tra Firenze, Venezia ed Istanbul, un collaudato percorso ad ostacoli tra enigmi, opere d’arte e personaggi ambigui.
Consigliato: agli amanti di curiosità su Palazzo Vecchio, San Marco e Santa Sofia, a chi attraversa l’inferno sperando di raggiungere il paradiso.
Il libro in sè è molto lento, con lunghi tratti e descrizioni molto articolate, che fermano un po' il ritmo della narrazione.
Il ritmo sarebbe serrato, visto che tutto si svolge in poche ore, ma la lunghezza ne frena un po' il senso di urgenza.
Tutto sommato si lascia leggere abbastanza velocemente ed è abbastanza coinvolgente.
Ho sentimenti contrastanti verso questo libro. Inferno è romanzo coinvolgente capace di mantenere il lettore incollato alle sue pagine per scoprire cosa succederà e, come tutte le opere di Dan Brown, la parte storica - artistica è curata con attenzione.
Non ho apprezzato, però, la lentezza con cui si sviluppa la storia (34 capitoli per raggiungere il primo "obiettivo" del professor Langdon mi sembrano un po' troppi) e il finale che risulta frettoloso (paragonato al resto della storia) e colmo di buonismo.