Ennesima edizione del classico di Dahl: come può esser ancora funestato da tanti errori di stampa?
Non capisco come un marchio editoriale che fa capo a Salani possa publbicare 45 pagine a € 6,90 e non trovare le risorse per una seria correzione di bozze. Non sono il tipo di lettore che sviene per un refuso, ma piuttosto che lo tollera di buon grado, ma poi si sorprende al secondo, comincia a bofonchiare al terzo ed esplode al quarto. Perché 4 errori in poco più di 40 pagine, mi fanno chiedere indietro i soldi del libro.
...ContinuaUn raccontino dolce sulla cooperazione tra gli uomini e gli animali, in cui la giustizia e il buon cuore trionfano.
Una giraffa, una scimmia e un pellicano, spinti dalla fame che li attanaglia, fondano la società dei Lavavetri Senzascala. La giraffa, infatti, fa la scala, il pellicano, grazie al suo grande becco capiente, fa il secchio e la scimmia, agilissima, pulisce. Assunti un giorno dal Duca Riverenza, non solo i tre amici tirano a lucido in un batter d'occhio le centosettanta finestre della sua immensa residenza, ma colgono per lui le ciliegie e le mele piú succose dall'alto degli alberi e sventano un furto di gioielli, catturando il rapinatore. Il messaggio sotteso è la consapevolezza dei propri limiti, collaborazione e solidarietà nel lavoro e pregiudizi nei confronti del diverso.
...ContinuaSorprende un po' questo racconto di Roald Dahl. Sorprende perché la vena "sanguinaria" dell'autore, qui, non c'è. Lascia il posto ai buoni sentimenti, per una storia sull'amicizia tra animali e uomini, in cui un trio di animali (giraffa, pellicano e scimmia) si inventano il mestiere di lavavetri senza utilizzo di mezzi meccanici (bastano il becco del pellicano per trasportare l'acqua, il collo della giraffa come scala e l'agilità della scimmia per lavare le finestre). Un bimbo osserva il tutto e racconta le vicissitudini del trio, che incontra "per lavoro" il Duca Riverenza, burbero e ostile solo all'inizio, ma poi gentile e premuroso.
Insomma, manca la figura dell'adulto cattivo e guastafeste, tipica della gran parte degli scritti di Dahl. Ma la mancanza è perfettamente colmata dalla serenità che si delinea nelle pagine, e addolcita dal finale all'insegna proprio dei... dolci, i dolci tanto cari allo scrittore e ai bambini.
...Continua