"I miei pensieri erano oscuri,
chiusi in un buio mentale,
perchè non trovavo quasi mai
le parole per esprimerli"
emidio clementi racconta se stesso, il suo incontro con emanuel carnevali, il modo in cui l'opera del secondo cambierà la vita del primo.
per fan?si, per fan.
ma la forza del libro è tale che anche gli altri (per quanto mi dispiaccia per loro) non potranno restare indifferenti.
Non mi hanno mai convinto i musicisti che si mettono a fare gli scrittori, dico che se uno ha avuto il culo di ricevere in dono dalla Natura un talento non deve pretendere per forza di dimostrare di averne pure un altro, ché ben difficilmente ce l'ha; e difatti, a parte forse Boris Vian che però era quasi un alieno, non mi pare che ci siano molte eccellenze nella folta schiera di musicisti che si prestano alla letteratura (e viceversa). Per questo, prima di decidermi a leggerlo, ho sempre guardato al romanzo di Clementi con un po' di diffidenza, anche se tra me e me pensavo che strano, uno come lui non scrive un romanzo per spararsi le pose da artista poliedrico, stai a vedere che merita, e infatti questo romanzo merita davvero.
Mi ha stupito, più di tutto, l’abilità dell’autore nel trasformare una biografia in romanzo (perché parliamoci chiaro, di autobiografia si tratta, l’autore non s’è manco sforzato di dare qualche nome di fantasia, almeno ai personaggi principali, persino l’adoratissima batterista dei Massimo Volume è chiamata per nome e inestetismi). E non è mica facile, scrivere un’autobiografia che non sembri cronaca ma un romanzo vero, persino a chi conosce un po’ la storia dei Massimo Volume, com’è inevitabile che accada ad ogni vero appassionato di musica, di quelli che vanno a sbirciare, sia pur con discrezione, nelle vite dei loro prediletti.
Per questo il libro è consigliato anche a chi non ama o neppure conosce i Massimo Volume (e quindi non sa cosa si perde). Si può leggerlo fingendo di non sapere che è tutto vero, o senza bisogno di finzione senza saperlo e basta, il risultato non cambierebbe, o cambierebbe di poco.