Ritengo Piera Carlomagno una giallista di gran classe, non a caso il suo primo romanzo "Le notti della macumba" è stato finalista del "Premio Alberto Tedeschi" del Giallo Mondadori nel 2012. In questo nuovo romanzo tornano i personaggi che abbiamo imparato a conoscere nel primo, vale a dire il commissario Ernesto Baricco, torinese trapiantato a Napoli, l'avvocato Federico Brizzi e la giornalista del mattino Annaluce Savino. Una bella infermiera, Elena Melchionda, viene assassinata al Ponte della Maddalena, sul posto il commissario Baricco è raggiunto dai fidi Schettino e Mariconda. Il poliziotto torinese comincia ad indagare in questa vicenda che si rivelerà ben presto assai intricata e non priva di colpi di scena. La giovane donna, si scoprirà, ha un passato torbido, viene da una famiglia della mala e lei stessa aveva fatto carriera grazie ad amicizie di uomini che le elargivano favori in cambio di "attenzioni". La Napoli del malaffare, che fa da sfondo alla vicenda, è quella della speculazione edilizia e della Sanità allo sbando, quella della nuova camorra che ha sostituito i proventi della droga con quelli della "monnezza". La narrazione è scorrevole, il linguaggio asciutto e rapido, arricchito dal dialetto napoletano che dà maggiore credibilità ai dialoghi senza cadere nel bozzettismo. Un giallo classico ben scritto, che sarebbe piaciuto anche a Scerbanenco.
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