Ben lungi dal raggiungere il livello di Van Veeteren, siamo in una fase piuttosto goffa, resa anche fastidiosa dall'insistente "rapporto con il Signore" che, mi auguro, nei romanzi successivi dovrebbe decisamente trovare poco o nessuno spazio.
Voglio considerare questo giallo come una sorta di prova in cui le componenti devono essere ancora ben calibrate...
Primo libro della serie dedicata all'ispettore Gunnar Barbarotti. Si fa apprezzare per la spiccata caratterizzazione dei personaggi e per la loro introspezione psicologica; per contro lo scorrere della vicenda è terribilmente lento e la tristezza regna sovrana: non c'è posto per un momento di felicità, nemmeno di semplice normalità, è tutto cupo, fosco. Anche le scommesse tra il protagonista, per modo di dire perché quella dell'ispettore è tutto sommato una presenza poco ingombrante, e Dio sulla di lui esistenza che forse dovrebbe portare delle note di buonumore mi sembra alla lunga più che altro ridicola. Non è che l'abbia apprezzato particolarmente.
...ContinuaLibro giallo per modo di dire, l'investigatore entra in scena solo dopo più di 150 pagine. Trama poliziesca inesistente, solo un'analisi psicologica della famiglia interessata dagli eventi che per uno che cerca una trama gialla risulta pesante e illeggibile. Due sparizione di cui si intuisce già dall'inizio l'esito: non c'è la costruzione dell'indagine perché è tutto suggerito all'inizio. Non si capisce perché sia nella sezione gialli. Se il buongiorno si vede dal mattino meglio evitare le indagini dell'ispettore Barbarotti, almeno per chi cerca un buon giallo. Fastidioso anche l'intercalare nel dialogo tra i personaggi di parole inglesi.
...ContinuaCome tutti i libri che mi annoiano, anche questo nell'ultima parte mi ha causato un'insofferenza tale da portarmi a lanciarlo dalla finestra. Nell'ultima parte l'autore non sapeva più come allungare la trama per "tenere sulle spine il lettore" che non sapeva assolutamente come sarebbe finita la storia... Ma mi faccia il piacere (cit.)
...ContinuaUn noir molto psicologico, scritto davvero bene e coinvolgente al punto giusto. Belle le caratterizzazioni dei personaggi, il tono cupo dell'ambientazione e le divertenti scommesse con dio dell'ispettore Barbarotti.