Ho letto pochi libri così piatti, persino l'illogicità in cui talvolta ci si imbatte non suscita emozioni. L'ho finito solo perché non mi andava di abbandonarlo. La storia manca di profondità secondo me perché ci si rifà ad eventi di tre secoli prima ma sono raccontati brevemente, dando informazioni per spiegare quel che si sta ripetendo nella storia ma nulla più. Esiste solo la guerra contro i Lord Stregoni, punto.
Anche i personaggi sono privi di storia passata, si sa solo che sono mercenari da dieci anni e più, e in 518 pagine non ci si affeziona a un personaggio che sia uno, quasi tutti uguali e superficiali, e quelli un po' diversi sono solo abbozzati. Inoltre più volte ho avuto l'impressione che quel che capitava loro era più un ricercare colpi di scena che un naturale andamento della trama. Patetico.
Ci sono parecchie lotte e battaglie ma sono descritte superficialmente, spesso non vissute neppure dai personaggi stessi, senza parlare di alcune illogicità o incoerenze che fanno apparire gli antagonisti degli sciocchi sprovveduti. Anche i Lord Stregoni, così potenti da poter influenzare la realtà quando si trovano solamente in stato di spirito, si rivelano di una debolezza imbarazzante e incoerente.
Sconsigliato.
Il libro manca di phatos e di mordente, però devo dire che offre qualche spunto interessante. Non tutti i personaggi sono poco caratterizzati come viene scritto nelle recensioni precedenti, il problema è la narrazione, che invece di esaltarne le caratteristiche, le accenna senza approfondirle più di tanto. E pensare che questi personaggi, in mano a un autore migliore di Barlay, avrebbero potuto brillare di luce propria. Denser come comportamento e rapporto con il Corvo mi ha ricordato una versione meno negativa di Raistlin delle Cronache di Dragonlance, per esempio. La storia alterna momenti scritti piacevolmente a brani che mancano di logicità e soprattutto fanno apparire alcuni antagonisti degli imbecilli patentati (perchè un nemico che dovrebbe essere in teoria un sanguinario, decide di non uccidere i protagonisti dopo averli narcotizzati?). Dico io, non serviva poi molto: quache motivazione o evento in più, e il tutto sarebbe sembrato molto più convincente. La storia inoltre richiama le avventure di D&D fatte da Barclay da giovane con i suoi amici, e forse è questo il principale motivo per cui questa a volte risenta di un'eccessiva ingenuità.
Occasione specata, ma non del tutto.
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Ci è voluto un mese per leggerlo perchè, nonostante sia presentato come un libro dal ritmo serrato, in alcuni punti leggevo neanche un capitolo… dopo metà lo chiudevo e mettevo via.
In alcuni punti la lettura invece è stata più rapida, ma dopo un paio di eventi che mi han fatto storcere il naso, è stato più un finirlo per questione di principio che altro.
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Recensione completa: http://www.bluestarsland.altervista.org/Letture_CompagniaCorvo.htm
...ContinuaTrascrizione di una campagna D&D, tutta azione e poco altro. I protagonisti sono una banda di mercenari, imbattibili per anni e anni e che improvvisamente cominciano a cadere come birilli proprio dall'inizio di questa storia; la trama è la solita, generica quest per trovare l'incantesimo di Brillasbrocca, e l'ambientazione è la più vaga e cliché possibile; i personaggi sfaccettati e unici non sono esattamente la priorità dell'autore (eufemismo... ); sembra che Barclay eviti attivamente ogni brandello di originalità e di profondità, per rifugiarsi in una storiella avventurosa come tante altre che alla fine della lettura non lascia niente.
...Continua... ed inconsistente, personaggi inesistenti, trama che definire infantile è un offesa a Peppa Pig! Infarcito di combattimenti narrati in maniera pessima. Inconcruete, solo un coglione rapisce il personaggio X e narcotizza (invece di eliminare) i suoi compagni che in un secondo momento irrompono nella sua fortezza e gli fanno il culo. Ho visto videogiochi action gdr brutti avere molto più pathos di questa porcheria...
... l'unica utilità di questo immenso spreco di carta è introspettiva, inquanto in modo terapeutico potrebbe risollevare il morale allo scrittore esordiente titubante e perplesso dalle proprie capacità in quanto a seguito dell'eventuale lettura di quest'opera non potrebbe fare a meno di concludere che se è riuscito Barclay a farsi pubblicate con questa immane accozzaglia di minchiate può riuscirci chiunque!!!