Diversamente da come suggerisce la sinossi, il romanzo si apre con le parole e il punto di vista di Michele, uno dei tre vampiri Sincore.
"Non mi ero mai sentito così inquieto da quando il mio cuore aveva esalato il suo ultimo battito secoli prima.
Sentivo come una mano premermi dietro il collo e spingermi
ad alzarmi dal letto, come se quel dannato soffitto sopra la mia testa ci fosse un magnete gigante e io fossi l'uomo di latta."
E' un incipit dallo stile incisivo che non può fare a meno di catturare già dalle primissime righe, e non permette di farci allontanare nemmeno per un istante, dato che all'improvviso piomba una creatura feroce pronta ad attaccare il protagonista in uno scontro all'ultimo sangue; la storia è appena iniziata che ci troviamo nel bel mezzo di una scena d'azione.
Avviso, però, che questa è la prima nonché l'unica scena di combattimento, perché a seguito di questo evento, che per l'ignaro vampiro era solo una prova, tutto il resto delle pagine è un romanzo di formazione. Superata la prova, infatti, Michele è scelto dalle temibili e letali Furie come uno dei tutori della neonata della loro specie: secondo la profezia, la piccola sarà la giovane che unirà le due razze, avrà come compagno un vampiro, e già ne conosciamo il nome; si tratta di Gabriele, il fratello Sincore più schivo e freddo, quello a cui non sembrano importare i sentimenti. Vi confesso che conoscere in anticipo il nome dell'altra metà della mela mi ha fatto un po' storcere il naso, ma poi ho capito, leggendo, che questa consapevolezza, in realtà, non fa che alimentare il batticuore! Ebbene sì, lo ammetto: questo romanzo mi ha fatto tornare adolescente.
Un momento.
Sento già l'odore delle definizioni al di là dello schermo: young adult/new adult, paranormal romance, urban fantasy... certo, "La Croce della Vita" abbraccia tutti questi generi. Potrebbe quindi sembrare la solita storia trita e ritrita, del resto, abbiamo una profezia, una ragazza protagonista e una storia d'amore, dei vampiri ai nostri tempi... eppure ci sono vari elementi capaci di renderla una lettura originale, fresca, e mi ripeto, coinvolgente.
Il perché di tanto coinvolgimento è dato dal fatto che conosciamo la protagonista Deva dall'infanzia fino alla maggiore età: Michele ci racconta passo dopo passo i suoi sviluppi e gli episodi più rilevanti che ne mostrano carattere e personalità, fino a definire il legame che lei prova per ognuno dei tre fratelli; quello di Michele, ad esempio, è un amore paterno più che fraterno, e per questo all'inizio ho provato un coinvolgimento materno nei confronti della piccola Deva.
"Quando ero umano avevo desiderato avere dei figli, e durante i primi anni passati dalla trasformazione, più di una volta avevo rimpianto la sciagura dei vampiri di non poterne avere, ma poi quei sentimenti erano svaniti, le emozioni si erano estinte, il nostro unico piacere era uccidere, placare la nostra sete e fare sesso.
Per un attimo mi lasciai andare, godendomi le sensazioni che mi dava quella creatura. Chiusi gli occhi e assaporai nuovamente l'ansia, mista a preoccupazione e irritazione.
Guardai di nuovo la bambina che avevo tra le mani, era così piccola che sarei
riuscito a tenerla con una sola mano, volendo, ma avevo paura di farla cadere.
Paura? Avevo davvero paura di far del male alla piccola?
Piccola! Dio santo, mi ero completamente fritto il cervello?"
Nella seconda parte è la stessa Deva a raccontare, e poco alla volta il mio spirito si è trasferito in lei, immedesimandomi, infine, nei dubbi di un amore non corrisposto.
Con Deva mi ha colpito particolarmente l'inaspettato manifestarsi di uno dei suoi poteri, le relative conseguenze, e le sue scelte successive.
Sono sicura che a questo punto vi ho già confermato l'originalità dell'opera, ma non finisce qui, ad esempio, c'è l'affascinante figura mitologica delle Furie. Non avevo mai letto nulla su queste creature a parte un accenno durante una lezione di lettere in cui si parlava della mitologia greca; non voglio rivelarvi nulla perché è bello scoprirla dentro il romanzo, ma vi assicuro che è intrigante, specie perché Deva non lo è ancora! Le Furie hanno infatti deciso che lei viva all'inizio come un'umana, il che mi ha un po' ricordato il manga "Vampire Knight", solo che nel caso di Deva lei conosce le sue origini e sa come potrebbe trasformarsi da un momento all'altro. All'incirca... Ecco quindi che ci troviamo di fronte a una protagonista bella, atletica, intelligente, fragile e dolce, che può trasformarsi in un terribile mostro invincibile e forte, vendicativo e letale; un personaggio continuamente in bilico tra l'eroe e l'anti-eroe. Si può trovare un elemento originale persino nella descrizione fisica della protagonista, ed è riguardo agli occhi. Non anticipo nulla, dico solo che è una spiazzante sorpresa!
Un'altra originalità è l'evidente distacco de "La Croce della Vita" da "Twilight" e similari: qui si da un'origine precisa (e inedita) alla figura del vampiro, si giustifica la loro presenza al sole ("Per natura i vampiri cadevano in una specie di coma appena si avvicinava l'alba, ma con il passare degli anni, i più vecchi riuscivano a resistere svegli, se riparati, durante le ore di luce") e si tenta di giustificarne la riproduzione, ma in questo caso mi è sembrata un po' una forzatura perché sembra essere possibile solo per gli uomini (guarda caso, Deva si accompagnerà a uno di loro) mentre le vampire femmine sono sterili.
Un po' scontato, invece, lo scatenarsi di un sentimento di gelosia in Deva, che scende addirittura nel banale per i battibecchi, le frecciatine, e soprattutto quando ci mostra la stessa scena che si vede in ogni commedia americana (o quasi). Tuttavia, trattandosi di una svolta necessaria, forse non c'era scelta migliore, inoltre non posso dare una valutazione negativa alla scena solo perché non la condivido: lo stile in cui è narrata la rende comunque toccante; sono rimasta col fiato sospeso e con le palpitazioni accelerate!
Mi piace come scrive l'autrice Valentina Marcone: le descrizioni sono accurate, non si perde in fronzoli e al tempo stesso sa spiegare nei dettagli; è una narratrice accorta perché tiene in considerazione anche le dinamiche dei movimenti dei personaggi ("[...] sbattendomi con tale violenza al muro vicino da creare una nicchia al suo interno, se non fosse stato un muro portante lo avrebbe semplicemente abbattuto"), e sa creare una precisa personalità ad ognuno dei protagonisti.
E' impossibile non affezionarsi al saggio Michele, al dolce Raffaele e al brusco tuttavia fragile Gabriele (ma è Deva la mia preferita!).
L'ebook si chiude con un finale aperto, e fortunatamente ho già tra le mani il secondo volume "La Stella dell'Eire", altrimenti sarebbe stata una vera sofferenza aspettare!
E' stata una lettura che mi ha lasciato vive le emozioni, anche ora che l'ho conclusa da ormai una settimana.
Ho riso, mi sono commossa, divertita, rattristata; mi ha fatto sognare.
Mi ha lasciato soddisfatta.
Voglio più che mai leggere un altro libro così bello.
Questa e altre recensioni su Universi Incantati (http://valentinabellettini.blogspot.com)
...ContinuaMi è piaciuto leggere la storia di Deva, una lettura scorrevole, e con essa la crescita della protagonista, e l’evoluzione dei sentimenti fra la furia e i suoi precettori nientemeno che vampiri. Una storia decisamente originale e fresca, narrata con semplicità e scorrevolezza, è vero non ci sono battaglie epiche nel senso figurato ma battaglie interiori che crescono con il crescere sei sentimenti, i personaggi sono ben caratterizzati e delineati nel loro ruolo, nulla è lasciato al caso. Ci sono piccoli errori di battitura ma si sorvola facilmente davvero una piacevole lettura, ora attendo il seguito……..sono impaziente di vedere cosa combinerà Deva la furia……….
Quindi, Valentina, aspettiamo un tuo segno
C’era una volta una bella famigliola felice, composta da un padre, da un altro padre e da un altro padre ancora.
Ok, forse questa non è la classica favola da “e vissero per sempre felice e contenti” … è anche meglio!
Tre antichi fratelli vampiro, Michele, Gabriel e Raffaele, scelti dalle tre furie per allevare e accudire la loro piccola Deva, una baby furia che un giorno sigillerà, attraverso il matrimonio, l’accordo di pace tra vampiri e furie.
Una vera sfida per tre demoni della notte che erano ormai convinti che mai e poi mai avrebbero potuto avere dei figli!
Così, tra capo e collo, ai tre “giovani” fratelli viene lasciata un’adorabile bambina che fin da subito rivoluzionerà la loro vite, facendo provare loro un sentimento d’amore che mai avrebbero creduto di poter provare.
Ho amato leggere la storia di Deva per tre principali motivi.
Primo tra tutti, l’evoluzione della protagonista. Leggendo il libro, il Lettore può vedere Deva crescere, farsi grande, imparare cose nuove ed innamorarsi. Ci si affeziona a lei come ci si affeziona guardando un figlio, un fratello, un nipote crescere, con grande naturalezza e trasporto.
Il secondo motivo che mi ha spinto letteralmente a divorare il libro è la natura di Deva. I vampiri sono la nuova moda letteraria di questi anni, ce li hanno proposti in ogni sfumatura ma … le furie? In quanti libri si parla di furie? E in quanti libri si parla di vampiri che allevano furie? E avete mai sentito di vampiri che poi sposano furie? Certo, le furie descritte nel testo, sono leggermente diverse dalle divinità omonime descritte nei testi mitologici, in aspetto almeno, ma ho trovato la versione del testo molto più accattivante ed interessante.
Mi è piaciuta tantissimo questa trama fuori dall’ordinario, fresca e innovativa.
Tanto, mi è piaciuta anche la narrazione, ultimo dei tre elementi che mi ha resa entusiasta di questa lettura.
Il libro è scritto con semplicità, non ci sono battaglie o particolari eventi, eppure, ho amato vedere i tre fratelli prendersi cura di Deva, ho seguito con gran interesse i problemi in amore della gelosissima furia e non posso non dire che è stato così semplice, immedesimarsi in lei.
Il libro è scritto con solarità, è divertente, romantico, emozionante e, a tratti, travolgente.
Nel testo ho trovato qualche piccolo errore di battitura, ma nonostante questo, prego la scrittrice di scrivere il seguito perché non vedo l’ora di sapere come andrà a finire!
Quindi, Valentina, rimettiti al computer e crea! Io aspetterò di sapere quale sarà il destino di Deva, Michele, Gabriel e Raffaele, con trepidante attesa.