questa serie pare sia ispirata al Paradiso perduto di Milton, ma se ne coglie qualcosa solo nella seconda metà del secondo romanzo! questo libro comincia un po' tardi, ma questa serie ancora di più! in ogni caso, ora sono curioso di sapere come si evolverà nel terzo ed ultimo volume
...ContinuaWill tirò la madre per la mano e disse: «Su dài, vieni...». Ma la madre esitava. Era ancora impaurita. Lo sguardo di Will percorse l'intera stradina, nella luce della prima sera, con la sua fila di casette, ognuna dietro il suo bravo giardinetto e la sua piccola siepe di bosso, mentre il sole accendeva di riflessi le finestre di uno dei lati, e lasciava l'altro in ombra. Non c'era molto tempo.
...Continua... inizio a spiegarmi perchè la trilogia cinematografica è stata bruscamente interrotta dopo la trasposizione del primo volume della trilogia... i temi trattati sono pesanti ma al contempo intriganti... potrebbero costringere gente sempre meno abituata a pensare con la propria testa a darsi una scrollata e riflettere sui tanti perchè della vita...
...ContinuaIl secondo volume di questa trilogia è molto diverso dal primo soprattutto per i temi filosofici che si celano tra le pagine. Nel primo libro tutto le teorie dell’autore rimanevano ad uno stadio superficiale, erano sempre presenti ma nascoste, qui invece queste idee vengono allo scoperto ed è impossibile ignorarle.
Ne “La bussola d’oro” viene narrata la storia di una bambina, Lyra, che affronta un’avventura incredibile e rende possibile l’apertura dei confini tra gli infiniti mondi che popolano l’intero universo. In questo libro tutto diventa più cupo e misterioso, viene introdotto un nuovo personaggio, Will, che sarà il coprotagonista maschile. Will è un ragazzo che appartiene al nostro mondo, è coraggioso, intelligente e ha dovuto affrontare molti problemi durante la sua infanzia ma questo lo ha reso più forte e soprattutto capace di rendersi invisibile, sia agli occhi degli adulti che a quelli degli altri bambini. L’incontro con Lyra lo porterà ad essere coinvolto in una guerra più grande di lui nella quale il suo ruolo sarà di vitale importanza, anche se lui non se ne rende ancora conto. Il rapporto tra i due protagonisti mi ha colpito molto, anche se non si conoscono da molto tempo sono riusciti ad istaurare un’amicizia forte e duratura. Soprattutto Lyra ha capito che per aiutare Will deve mettere da parte i propri desideri e concentrarsi su ciò che è giusto per entrambi e non solo per lei.
Questo libro non è una semplice storia, assomiglia di più ad un trattato filosofico o teologico e in alcuni punti può risultare noioso ma gli ultimi capitoli sono decisamente scioccanti. È un susseguirsi di eventi e rivelazioni che lasciano il lettore senza parole, niente è come sembra e anche quello che sembrava certo, come chi sono i buoni e i cattivi, adesso è in dubbio.
"Questo è ciò che fa la Chiesa, e ogni Chiesa è la stessa: controllo, distruzione, cancellazione di ogni senso e sentimento positivo (55)". Se questo è un libro per ragazzi, viene voglia di diventare insegnante di Italiano e proporlo per le ore di narrativa.
Forse un'opera di minor atmosfera rispetto alla precedente, ma più avvincente. Ritroviamo la grande intuizione della torre Nera di King (innumerevoli universi in contatto), l'eclettismo mitologico già sfruttato nella saga di Harry Potter (con cui la Bussola d'Oro condivideva anche la tradizionale ambientazione in una scuola) a cui si aggiungono richiami all'epica di Milton (e all'epica in generale: tanto per dirne due, il tema del viaggio, e a inizio volume una sezione didascalica su come si prepara una buona frittata; se poi si rileggono le pagine che raccontavano la sfida mortale tra orsi, difficile non pensare all'Iliade, anche per un innalzamento forse un po' ingenuo del dettato), l'apertura a un terreno tutto sommato inesplorato - la fisica, la materia oscura - e un intento a tutti gli effetti MORALE.
Gli interrogativi etici di questa saga si spingono ben al di là degli abituali confini morali della narrativa per ragazzi, generalmente conservatrice (se non proprio paternalistica) o percorsa da una forte contrapposizione tra bene e male, tra violenza e purezza: non solo perché le motivazioni della critica alla Chiesa posizionano l'opera in una dimensione progressista e di recupero degli istinti naturali, ma anche perché nemmeno la scienza sembra uscirne indenne, accusata di non essere più al servizio dell'uomo.
Ambizioso.
...Continua