Ennesimo romanzo autobiografico di Amélie Nothomb.
Stavolta peró non si tratta di una semplice rievocazione, ma di un vero e proprio viaggio di ritorno in quel passato, in quella sua amata vita giapponese tante volte raccontata nei suoi libri.
E leggendo "La nostalgia felice" il lettore stesso prova nostalgia, venendo catapultato, tramite poco piú di un centinaio di pagine in un solo volumetto, in tutti quegli intimi romanzi che l'autrice ha scritto nel corso di molti anni.
È inevitabile quindi pensare di ritrovarsi nei mondi di "Né di Eva né di Adamo", "Metafisica dei tubi", "Stupore e tremori": assistiamo infatti, in primis, alla riunione di Amelié con Rinri, il suo antico amore nipponico, e con Nishio - San, la tata che si occupava di lei da piccola. Incontri non privi di imbarazzo e mancanza di parole ma comunque piacevoli e commoventi.
Oltre ad essere un tuffo nel passato, peró, é anche un richiamo al presente, alla tragedia del terremoto di Fukushima e ai danni che ha arrecato, a un Giappone completamente moderno e diverso da come era un tempo.
Se non si conta il fattore nostalgico e la sublime capacitá di scrittura della Nothomb, il libro consta essenzialmente di un semplice elenco di incontri e spostamenti, che non emozionano e non coinvolgono tanto quanto potrebbe farlo un suo racconto originale con i rispettivi contenuti surreali e un po'più divertenti.
Da leggere solo se si é dei "Nothombofili" veterani e ferrati.
È un'Amélie più adulta quella che in questo romanzo come sempre autobiografico ci racconta del ritorno in Giappone a visitare i luoghi dell'infanzia. Un po' meno folle, un po' più riflessiva.
Terminato anche il terzo racconto autobiografico della trilogia Giapponese della Nothomb. Questo l'ho preferito, commovente l'incontro con la tata e ottimi spunti sulla vacuità, tema fondamentale dello zen. Diciamo che se si evita di leggere questi 3 libri dell'autrice non ci si perde molto. Ho dato 4 stelle solo perchè il tutto è ambientato nel mio amato Giappone.
...ContinuaLibro con cui concludo (per ora!) la lettura dei libri di questa scrittrice.
"La nostalgia felice" è strettamente legato a "Stupore e tremori" e "Né di Eva né di Adamo".
Amélie (ormai è una vecchia amica) torna in Giappone a girare un documentario sulla sua vita e questo libro è una specie di diario di viaggio.
La nostalgia felice è quella che lei prova quando pensa al Giappone: un bel ricordo non contagiato da tristezza, non contagiato da rimpianti per essere andata via da lì.
Ci racconta di quando incontra nuovamente, dopo vent'anni, la sua tata e delle emozioni che le due provano che riescono a sorprendere anche il lettore e poi racconta del suo incontro con Rinri, benedetto Rinri, il suo ex fidanzato giapponese, già incontrato in Nè di Eva nè di Adamo.
Libro da leggere per la chiusura di un ciclo e che lascia la curiosità di vedere questo documentario.
Amelie torna in giappone, e re incontra la propria tata, e l'ex fidanzato coprotagonista di Nè di Eva nè di Adamo.
A me a Nothomb piace, la trovo introspettiva e scorrevole al tempo stesso, avvincente e poetica, crea bellissime immagini.