Ho davvero apprezzato questo romanzo in cui Dante è segnalato come destinatario e custode di una grande profezia che riguarda il mondo contemporaneo. Qui si dà per certo che Dante abbia sostato a Parigi, come certi studi affermano da anni e, considerando che ci manca una parte importante della sua biografia, tali speculazioni rendono ancora più affascinante l'autore e la sua opera.
E' bella l'idea di un personaggio che, per pura passione e in modo inconsapevole, si avvicina a una verità che forse il mondo non può sostenere: la hybris, l'arroganza del genere umano può portare alla distruzione di tutto ciò che esiste.
La storia si svolge su due piani temporali, quello contemporaneo con protagonista un docente precario, il prof.Donati, che studia per suo diletto il Roman de la Rose e vi trova delle note apposte in una grafia che potrebbe essere quella di Dante; c'è poi il piano storico che vede Dante in esilio a Parigi e in contatto con le menti più brillanti dell'epoca. Ovviamente tutto è condito da ordini segreti in conflitto tra loro e la ricerca di un bene supremo, delle cui coordinate il prof.Donati diventa depositario.
E' una lettura estremamente gradevole e si sente che il Dante di cui si parla è padroneggiato con amore e rispetto.