L'idea è buona e originale, ma il racconto è pessimo.
Ho letto tutti i libri di MacBride e lo stile narrativo di questo libro è simile agli altri, così come la caratterizzazione dei personaggi, ma la storia si dipana in modo incomprensibile.
Si arriva a circa metà libro senza aver ancora capito nulla, né chi sono gli halfhead, né chi sono i dipendenti del Network, né come mai ci sia un gruppo di poveri cristi che vive in un tugurio e si isola nella realtà virtuale.
Le armi, essendo di fantasia, sono spiegate poco e male, tant'è vero che ci si ritrova a leggere di gente che spara con cose di cui non si conosce nemmeno la forma, così come per i mezzi di trasporto.
Della gente lobotomizzata non si capisce come abbia la faccia, se tagliata in verticale, in orizzontale o in qualsiasi altro modo.
La realtà virtuale dovrebbe essere la chiave da cui si sviluppa un strana malattia... ma non viene minimamente illustrata, forse perché si scopre poi che la malattia ha un'altra origine. Boh.
Non si capisce nulla.
Mi vengono i brividi al pensiero che ci sarà un seguito. Brrrr.
Sarebbe molto meglio tornare a trattare i casi di Logan McRae