Molto interessante questo Micromega, incentrato sul dialogo fra Gauchet e Badiou, da cui gli altri due interventi (di Flores d'Arcais e Nancy Fraser) prendono le mosse.
Il dialogo di lungo respiro fra Gauchet e Badiou permette ai due di esporre le loro idee in vesti semplici e chiare, idee contrastanti fra loro e proprio per questo gustose da analizzare. Entrambi critici del capitalismo odierno, ne auspicano la fine tramite nuove riforme o tramite la fine della democrazia: mentre il riformista Gauchet si erge a difensore dello strumento democratico, capace di fungere da lavacro stesso del sistema liberale, il comunista Badiou ne auspica l'estinzione, rispolverando tre massime marxiane: 1) appropriazione collettiva dei mezzi di produzione; 2) estinzione dello Stato; 3) superamento della divisione del lavoro. La democrazia, per Badiou, è intrinsecamente connessa - e subordinata - al capitale; ruolo degli intellettuali è per il comunista francese quello di federare il nuovo proletariato mondiale perché possa rovesciare questo perverso rapporto di forze.
Benché risultino suggestive le tesi di Badiou, e sembrino poco incisive le riforme auspicate da Gauchet, è facile vedere nel comunismo badiouano una forma di utopia nuda e pura, caratteristica sottolineata da Flores d'Arcais nel suo intervento. Secondo il filosofo italiano la democrazia può essere utile nei processi di riforme radicali che servirebbero a redistribuire e a rendere i cittadini attivi alle sorti democratiche. Affinché la democrazia funzioni, per d'Arcais, occorre che i cittadini credano in essa e in essa si spendano; il sistema democratico è l'unico sistema in cui la massa popolare rappresenta e lo strumento di forza e il possibile punto di vulnerabilità (tramite l'elezione di tiranni, o l'indifferenza gramsciana). Perché non avvenga l'autodistruzione della democrazia c'è bisogno che i cittadini si affezionino alla politica; e per questo occorre per d'Arcais che sia possibile un ricambio costante del ceto politico, nell'ottica di una politica vista come servizio civile piuttosto che come carriera.