"Cosa siamo? […] Un pezzo di carne e un’anima stremata." (p. 149)
L'argomento trattato, oltre che struggente, è davvero molto interessante, ma l'autore è veramente troppo prolisso e ripetitivo. Mi riferisco in particolare alla parte (che occupa una buona fetta dell'intero libro) in cui la protagonista discute con il rabbino:una noia mortale. Non mi è piaciuto.
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