Io perdo la speranza, tutte queste serie autoconclusive che poi non lo sono... amen
Kaylie è l'emblema della pazzia, non mi è piaciuta neanche un pò
http://labibliotecadellibraio.blogspot.it/2015/06/trame-e-opinioni-ogni-maledetto-bacio.html
Kaylie è la sorella di Danica, conosciuta nel primo libro di questa serie, ed è quella più allegra, esuberante, irresponsabile. Questo libro è dedicato a lei ma tornano tutti i personaggi conosciuti in Un bacio sotto la neve. E’, di nuovo, una storia di maturazione personale non proprio d’amore, anche se quello c’è, non solo in maniera romantica ma anche di famiglia, fra sorelle, madre e figlia ecc.
“Lui ti guarda come se non potesse respirare senza di te. Tu fai lo stesso con lui”
E’ un libro che dovrebbe essere pieno d’amore e di voglia di ricominciare, invece io ho colto, di nuovo, quasi solo giudizi e perbenismo. Dopo circa 20 pagine ho soprannominato la sorella Santa Danica, in quanto sicuramente lei aspira almeno alla beatificazione. Non si spiega altrimenti il suo comportamento moralista e da martire della situazione.
Viene più volte ribadito che lo stile di vita felice e giusto è quello deciso da Danica.
Io mi chiedo, perché?
Una persona può benissimo avere una vita più sregolata ed essere felice. Poi, sempre secondo me, non lasciare il marito per il bene dei figli è un sacrificio nobile non è debolezza.
“Avrebbe mandato a gambe all’aria tutta la sua vita se Danica non l’avesse presa per mano ogni giorno?”
Comunque la storia è interessante soprattutto per l’intreccio dei vari personaggi, e le situazioni in cui si trova Kaylie tengono col fiato sospeso.
E’ stato interessante leggere delle crisi di ormoni impazziti in gravidanza e del non sentirsi a proprio agio col pancione. Però poi arriva la questione dei soldi, di cui non voglio raccontare per non svelare nulla della trama, ma lì veramente ho capito che non è né il libro né l’autrice che fa per me.
Io ho un limite, in generale non sopporto i personaggi troppo perfetti, mi piacciono di più quelli pieni di difetti, che sbagliano e che non sempre lo riconoscono. In questo libro l’unica che ha suscitato un po’ di interesse è stata la cattivissima Lea, di cui, nel finale, speravo di sentir parlare di più.