Era da un po’ che non tornavo a leggere un libro della Factory editoriale dei Sognatori. Stavolta ho scelto questo, Oltre mare di Maria Luperini, ispirato da quella copertina bianchissima, sporcata d’azzurro soltanto nell’angolo basso.
Parto subito col dire che non è il mio genere. Di narrativa spiccatamente femminile ne mastico poca, diciamo.
Eppure scorre. È il racconto di due storie, quella d’una madre e quella di sua figlia, narrate diacronicamente tra un passato presente e un futuro prossimo ma non troppo. Si intrecciano, fino a diventare una sola cosa, nel finale.
E si scoprono i nervi. E si toccano i fili elettrici. Specie quando si gioca col fuoco, rasentando i campi della bioetica e del senso dell’arte, sfiorando la storia della letteratura e i numeri. Sullo sfondo c’è sempre lui, l’amore. Quello che c’è e quello che è finito, a tutti i livelli. Soprattutto quello che si vuole ritrovare.
Una ballata lunga una vita, dove il tempo e le scelte si danno una mano. Dove il futuro si costruisce così, mattone su mattone, pezzo su pezzo. Sperando che alla fine non sia soltanto un paio di Pigalle.
...Continua