Negli ultimi anni abbiamo assistito a un rifiorire di produzione letteraria, cinematografica e televisiva con protagonisti i cari non morti. D'altra parte, dopo l'immenso Romero, non è che sia rimasto molto da dire sul genere, a meno di contaminazioni o nuove prospettive: mi vengono in mente ovviamente Max Brooks con il suo Manuale per sopravvivere agli zombi, Peter Clines con il suo mix fra supereroi e superzombie in Ex-Heroes e, in misura minore, Bourne con il suo Diario di un sopravvissuto agli zombie. Il resto (come questo Omega Days), pur non soffrendo di particolari problemi in termini di trama o scrittura, non riesce a dire niente di nuovo.
...ContinuaVoto unicamente limitato alla categoria "narrativa zombi" per la quale, si sa, ho da sempre un debole (nessuno è perfetto).