Io e Agatha Christie: un amore ormai più che ventennale. Non avevo ancora letto questo suo "Poirot a Styles Court", il primo dei suoi romanzi gialli. Grave lacuna, a quanto ho potuto verificare volando sulle sue pagine. Quasi per caso un energico Poirot, già famoso per il suo acume, si trova nello stesso villaggio in cui il trentenne Hastings, suo amico da tempo, sta trascorrendo la propria convalescenza dopo una ferita in guerra. E ovviamente Hercule Poirot non potrà esimersi quando l'ospite di Hastings, John Cavendish, affiderà a lui le indagini sulla stranissima e improvvisa morte della matrigna. Scritto magistralmente, a volte i dialoghi sono molto fitti, quasi in stile Simenon. La storia scorre fluida, le ricostruzioni sono sempre credibili e la soluzione geniale e affascinante.
...ContinuaCon questo romanzo Agatha Christie scrive uno dei più sorprendenti esordi della letteratura gialla. Scritto per scommessa nel 1915, a soli 25 anni, Dame Agatha rivela già le doti che confermerà nei 60 anni successivi di carriera. Una trama perfetta, e inoltre la nascita di Hercule Poirot, il piccolo investigatore belga che si rivelerà uno dei personaggi più iconici del genere poliziesco. Capolavoro.
...ContinuaPrimo libro che racconta le gesta di Hercule Poirot...
Per un paio di capitoli ho temuto che il romanzo divergesse nel finale dal film con David Suchet. Mi sarebbe crollato il mondo addosso, vista tutta la fiducia che ho riposto per una vita nei film della serie di Poirot. Ad ogni modo questo romanzo è il primo pubblicato da Agatha Christie e l'investigatore è ancora un po' troppo simile a Sherlock Holmes, stravagante, esuberante e sopra le righe. No no, Poirot io me lo posso immaginare solo come lo interpreta David Suchet, un precisissimo dandy, con non meno manie che "celluline grigie".
L'edizione Newton Compton in cui l'ho letto è appena sufficiente, così cosparsa di scelte poco felici nella traduzione (ad opera di Bruno Armando) e di errori nella battitura.
"La fantasia è un'ottima serva , ma una pessima padrona". (p.65)
" - L'istinto è una cosa meravigliosa - rifletté a voce alta Poirot - non lo si può spiegare né ignorare". (p.101)
Geniale. Secondo me molto più di Dieci piccoli indiani e Assassinio sull'Orient Express.