Il romanzo non mi ha preso, troppi alieni, troppe cose strane e un finale che ho capito poco ed entusiasmato ancora meno.
In una Galassia popolata da numerose specie aliene, non tutte pacifiche fra di loro, ci sono manufatti spaziali antichissimi che sembrano opera di alieni non più presenti nella Galassia. La loro funzione è ignota.
Ad un certo punto compare un nuovo manufatto e gli altri iniziano a cambiare in modo inaspettato. La massima studiosa di questi manufatti capirà la vera natura di questi alieni, dei manufatti e il loro scopo.
Io invece rimarrò molto perplesso.
...ContinuaRecensione completa: http://www.bibliotecagalattica.com/cicli/heritage.html
Il ciclo è ambientato in un lontano futuro in cui l'umanità ha colonizzato svariati pianeti del braccio di Orione della Via Lattea entrando in contatto con diverse specie aliene intelligenti dalle più svariate caratteristiche tra cui i Cecropiani, artropodi ciechi ma in possesso di rattinatissimi sensi alternativi, e alcune specie asservite come i Lo'tfiani e gli Hymenopt.
Tutte le specie di quest'area della Galassia hanno ben impresso nella loro memoria razziale il ricordo dei crudeli Zardalu, una specie aliena che aveva dominato incontrastata l'intera regione (venendo a contatto probabilmente anche con gli uomini agli albori della loro evoluzione) e spazzata via durante la Grande Insurrezione quando le numerose popolazioni da loro rese schiave si ribellarono e sterminarono l'intera razza di dominatori.
Ancora più misteriosi e antichi sono gli Artefici, costruttori appartenenti quasi alla mitologia della Galassia, che hanno lasciato dappertutto manufatti, testimonianze dell'incredibile conoscenza e livello tecnologico raggiunti, gli Artefatti. La storia e la natura degli Artefici sono il mistero principale attorno al quale ruotano l'intera vicenda narrata e i personaggi coinvolti. I protagonisti del ciclo appartengono sia alla razza umana che a diverse specie aliene. La descrizione della storia e della cultura delle diverse specie aliene costituisce una parte importante della narrazione ed è affrontata spesso tramite il classico espediente narrativo che prevede citazioni da immaginari cloni dell'Enciclopedia Galattica di Asimoviana memoria.
Nel complesso la lettura è scorrevole, con una buona varietà tra scene di azione, elementi scientifici o passaggi descrittivi; l'intreccio soffre di pochi momenti di pausa e nel complesso mantiene sempre viva l'attenzione del lettore. L'idea alla base del ciclo, la razza di antichissimi e saggissimi alieni misteriosamente scomparsa che ha lasciato dietro di sè vestigia della propria grandezza non è certo un tema inesplorato, per usare un eufemismo, ma viene rivisitata con un approccio abbastanza originale. La vera natura degli Artefici rimane misteriosa fino alla fine; anzi in ogni volume del ciclo l'autore sembra suggerire un'idea diversa di come il mistero possa venire risolto. Ne consigliamo la lettura soprattutto a chi apprezza scenari di space-opera a matrice avventurosa e descrizioni di civiltà aliene, in attesa del quinto e risolutivo volume che chiuderà il ciclo.
Divertente, un po' confuso, come un fumetto pieno di giocosità imprevedibile. Ultimamente la SF mainstream mi sembra girare su se stessa. Anche al cinema d'altronde le idee finiscono tutte negli effetti speciali.
Cosa sono realmente gli Artefatti sparsi per quella porzione di galassia chiamata “Braccio della Spirale”? Quali funzioni essi hanno? Chi sono i Costruttori, ovvero gli artefici degli Artefatti? Questo bel romanzo di Sheffield ha come perno narrativo proprio la ricerca delle risposte a queste domande ed, in particolar modo, lo scontro tra le tesi, di fisica teorica, elaborate dagli scienziati Darya Lang e Quintus Bloom. Questi due infatti, insieme ad altri personaggi umani ed alieni, partono all’arrembaggio degli artefatti per studiarli da vicino e poter trovare le prove necessarie per suffragare le loro accattivanti tesi!
...ContinuaCaotico, un po confusionario, una storia d'amore appena accennata e una buona dose di fantasia per un romanzo godibile da leggere senza troppe pretese