come notare un miracolo in un fiore o in una foglia. certo bisogna esserci predisposti!
Un libro senza infamia e senza lode, una commedia ambientata nell'Inghilterra di inizio Novecento che vede protagoniste due sorelle, simpatiche zitelle, alle prese con la loro quotidianità, e il loro rapporto con le varie figure religiose, in un piccolo paesino della campagna inglese.
Belinda e Harriet, così si chiamano le due "donzelle", sono molto diverse tra loro sia fisicamente che caratterialmente: la prima è minuta e spesso passa del tutto inosservata, riservata e gentile, ha un atteggiamento sempre riverente ed ospitale, è una personcina a modo ma spesso risulta goffa anche a causa della poca autostima. Harriet si potrebbe definire tutto il contrario della sorella: con una fisicità importante, bella e appariscente, ama stare al centro dell'attenzione, soprattutto degli uomini, ed è del tutto incapace di controllare la sua impulsività e schiettezza uscendosene spesso con battute irriverenti.
Caratteristica che le differenzia in modo particolare è il loro modo di vivere la passione o l'amore: Belinda da ben trent'anni ama lo stesso uomo, l'Arcidiacono del paese, è un amore che ha poco a vedere con la passione, è un amore puro che riscalda il cuore, un amore ormai abitudinario e che sa per certo non si potrà mai manifestare in pubblico, l'uomo infatti, amico di vecchia data dell'amabile zitella, è sposato; per Harriet invece le cose stanno diversamente, amante della buona tavola e degli uomini ama coccolare e farsi circondare dal giovane curato appena arrivato in paese, ma non sarà l'unico obiettivo di Miss Bede perchè l'arrivo di varie personalità, non del tutto stimabili in effetti, farà in modo che venga illusa e disillusa e come si può facilmente pensare l'unico vero uomo interessato seriamente alla donna non avrà neanche una chance.
Questo è in poche parole quello che succede, un sacco di avventure che vedono protagonisti gli abitanti del paesino e che girano tutte attorno a figure religiose quali curati, vescovi e arcidiaconi; abbellito da citazioni e discussioni letterarie "Qualcuno da amare" è un libro che a tratti fa sorridere ma a cui non si può certo dare molta rilevanza.
...ContinuaLa Pym con il suo ristretto ambito parrocchiale tra zitelle e curati è ripetitiva, pedante come loro ma anche rilassante.
Quale classe? Quella di chi lascia trascorrere la vita fermandosi sulle cose minuscole, su riti assurdi e risibili, su soddisfazioni piccole come fiori di gelsomino. Ma che profumo di realtà!
E che ironia. Non dolce e pensata e a cottimo come quella di Trollope, non arguta e frizzante come quella della Austen, neppure quella leggera, condiscendente di P.G. Wodehouse. Quella della Pym è una pennellata che ombreggia e dà rilievo alle figure, agli ambienti, ai personaggi di un mondo che visto così da vicino, riesce ad essere riconosciuto anche oggi da chi è ben lontano da ambienti clericali, fissazioni piccolo borghesi o situazioni sociali di un'Inghilterra nei pressi delle guerre mondiali.
E' quel leggere sorridendo che mi regalo quando cerco una pausa ristoratrice nel percorso sofferto e spesso infruttuoso, per tenere ancora attivi i miei neuroni che se ne stanno andando sempre più in fretta.
Leggere le prime quaranta pagine e presentire con terrore di aver compiuto un enorme sbaglio.
Leggerne altre venti e iniziare a capire che forse, sotto il titolo italiano orrendo e una quarta di copertina a dir poco insulsa e riduttiva, si cela un piccolo gioiello di malizia, cattiveria e critica del mondo borghese di provincia e di tutte le sue pose e ipocrisie.