Sono 5 racconti accomunati dalla stessa ambientazione: Pietroburgo con i suoi ponti, strade e monumenti. Molto bello il racconto "La prospettiva di Nevskij" dove la città è protagonista, bellissime le descrizioni che ti catapultano nell'atmosfera russa.
Molto realistiche anche le descrizioni numerose dei personaggi tratteggiati con molta precisione. Con uno stile grottesco e ironico l'autore delinea la società russa contemporanea, ma non è soltanto una critica verso il tuo tempo, è un'osservazione minuziosa del quotidiano, il racconto della realtà con tutti i suoi paradossi.
Primo approccio con l'autore. Racconti molto belli. Ho apprezzato lo stile grottesco dei racconti che ho trovato divertenti e i personaggi descritti che sono sempre sembrati credibili e realistici nonostante l'intento caricaturale e l'irrazionalità delle storie. Mi ha ricordato molto le novelle di Pirandello.
...ContinuaCinque racconti che condividono la stessa ambientazione pietroburghese - e quindi la russia cittadina, degli strati burocrati e impiegatizi, dei circoli artistici e europeizzati - e la stessa visione netta e al tempo stesso surreale del mondo.
Nel terzo racconto della raccolta, "Il ritratto", Gogol sviluppa a fondo il tema dell'artista e del suo talento e nel farlo ci dà una visione vivida di che cosa vuol dire dipingere. E nel leggere della descrizione della produzione di un ritratto mi è venuto da pensare "Ecco, Gogol è un pittore, è un ritrattista". E' un pittore dalle pennellate nitide ma i suoi soggetti non lo sono altrettanto e nel leggere i suoi racconti mi sono venuti in mente l'impatto che danno a me le opere dei pittori fiamminghi: precisione microscopica, ma nello stesso tempo una visione d'insieme che genera un'impressione di grottesco (ho in mente soprattutto I coniugi Arnolfini, ammetto). E così sono i racconti di Gogol. Ti prendono per mano con una scrittura colloquiale e ti trascinano con la loro ironia in un mondo dove i personaggi sono delineati con precisione fiamminga con poche decise pennellate e dove l'assurdo può essere accettato con naturalezza o al massimo leggero sconcerto (vedi "Il naso") e il fantastico può generare tanto inquietudine quanto considerazioni da vita di tutti i giorni (vedi "Il cappotto"). Ti rimangono in testa le storie, i personaggi, le riflessioni e ogni racconto ha in sé un microcosmo per la ricchezza che riesce a trasmettere in poche pagine. Tra la raccolta di racconti più bella che abbia mai letto, forse la più bella in assoluto.
Il mio primo Gogol', che ho trovato immenso, tra ironia, umorismo e grottesco, con un realismo che mi è sembrato mettesse i semi sia per il realismo socialista che per il realismo magico.
Semplicemente fantastici, straordinari per l' l'ironia che diventa grottesco e sfocia in tragedia, allucinante e terribile l'ultimo racconto, Memorie di un pazzo, meravigliosi tutti, forse il mio preferito, per affinità elettive, è Il ritratto, ma è davvero difficile scegliere.... normale poi che arrivi un altro capolavoro straniante come Il Maestro e Margherita.
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