Potete leggere la mia recensione sul blog "Mille e un libro": http://imilleeunlibro.blogspot.it/2016/01/recensione-un-giorno-come-un-altro.html
Il mio parere qui: http://libridicristallo.blogspot.it/2015/11/recensione-un-giorno-come-un-altro-di.html
Martino è il protagonista di questa storia, un uomo che vive nella città di Bologna e che si mantiene con qualche piccolo furto di pezzi di ricambio delle auto. Incontriamo per la prima volta Martino proprio dopo uno di questi furti, quando, dopo essere scampato all'inseguimento della polizia, si rifugia in un museo ed incontra per la prima volta la sua Griet.
Martino la guarda attentamente e si rende conto che assomiglia tantissimo alla donna della sua vita Mika e, senza rendersi conto dell'importanza del quadro che ha di fronte, decide di prenderlo.
Per qualche motivo il furto diventa più semplice del previsto e senza far scattare nessun allarme Martino riesce a scappare in bicicletta con la sua bella Griet che altro non è il quadro della ragazza dell'orecchino di Perla del grande Vermeer.
L'idea di Venturi parte da un avvenimento reale che ha riempito le strade di Bologna lo scorso anno, infatti, la città ha ospitato davvero il quadro di Vermeer ed è stato un evento molto importante che ha raccolto persone da tutte le parti d'Italia e proprio in quei giorni la città di Bologna era completamente tappezzata di foto riguardanti la ragazza dall'orecchino di perla, così come descritto nel libro.
E se in quei giorni il quadro fosse stato davvero rubato? Se non ce ne fossimo accorti perché è stato subito sostituito con una copia perfetta? E se dietro tutto questo ci fosse stato un piccolo ladro di nome Martino?
Sono davvero rimasta colpita da questa idea originale e anche se credete che Martino non avrebbe dovuto agire in questo modo, leggendo queste pagine vi ritroverete a tifare per lui. Perché ci permette di guardare un quadro così famoso con occhi diversi, quelli di un Martino innamorato di Griet così come della sua Mika.
Ogni personaggio si distingue per il modo in cui dialoga con gli altri, si nota subito che è stato curato ogni aspetto a partire dal modo di esprimersi per finire alla situazione sociale di ognuno. E' divertente osservare Martino che ammira il quadro non con gli occhi di un esperto, ma semplicemente con occhi entusiasti e curiosi di questa semplice donna con un orecchino luminoso che ha fatto impazzire il mondo.
E' davvero strano leggere di una storia ambientata nella città i cui vivi e che conosci abbastanza bene. La maggior parte delle scene sono narrate nelle vie vicino casa mia. Quindi riesco ad immaginare perfettamente tutti questi posti. E inoltre ho riscontrato diversi fatti noti di Bologna, è risaputo, ad esempio che in Via Petroni tutte le sere i condomini protestano per gli schiamazzi e leggerlo nel libro mi ha fatto sorridere.
Concludo consigliandovi di leggere questo libro, lo troverete davvero interessante e particolare, qualcosa che non si legge tutti i giorni!
...ContinuaSolitamente nelle storie, soprattutto in quelle di genere giallo, ci sono i buoni e i cattivi. Ci sono quelli che commettono il reato macchiandosi di ignominia e quelli che cattura lo scellerato colpevole pareggiando così i conti con la giustizia.
Ora però, prendete in esame, anche solo per un minuto, l’eventualità in cui, in una storia, non compaiono i buoni ma, bensì, solo cattivi di diverso livello di malvagità. Immaginate per un momento, che questi cattivi si rincorrano a vicenda, come in una giostra a cavalli che ruota e ruota fino a quando uno dei personaggi che galoppa sul suo cavallo finto, non riesca a scendere e a sedersi lì vicino per godere del suo successo.
Che cosa assurda, vero? Ma estremamente soddisfacente.
Martino è un ladro da quattro soldi, un poveraccio che raccatta in giro ciò che può per riuscire a racimolare qualche soldi con cui, magari, comprarsi qualcosa da fumare.
È un uomo disperato, solo, con il cuore colmo della tristezza che solo una vita dura può farti provare.
Non ha nulla, se non i cerchioni che ruba e una vecchia bicicletta sgangherata, anch’essa rubata.
Ha un passato pieno di rimpianti e un futuro imprecisato. Martino vive alla giornata, al momento e che momento fortunato quello che lo porta a rubare il secondo quadro più famoso al mondo: La ragazza con l’orecchino di perla!
Quasi non ci crede di essere riuscito a rubarlo con tanta facilità, è stato come fare una passeggiata al parco!
E in quella notte iniziata così male, si cela l’inizio di una vendetta, non solo per Martino, ma anche per il suo amico, il Professore, per il carcerato Mangone, per una moltitudine di persone tra uomini e donne che, in un modo o nell’altro, sono stati derisi, umiliati, sfregiati per sempre da quell’ingiudicabile uomo che tutti credono essere possessore di uno stimato comportamento morale: il commissario Petrella.
Quanto mi sono divertita tra le pagine di questo libro, tra personaggi sfortunatamente reali, eventi così assurdi da sembrare assolutamente fattibili e vittorie degne di un lieto fine.
Il quadro protagonista della storia sarà anche straniero, ma credetemi quando vi dico che questo libro porta su di sé l’inequivocabile marchio italiano.
Una lettura piacevole, insolita, attiva, ricca di suspense e di quella lieve ironia che solo la vita sa donare alle storie migliori.
Un libro di cui, sono sicura, amerete sfogliare le pagine. Scritto con semplicità e tanto umorismo.
Un giallo straordinario, non perché sia difficile decriptare i suoi enigmi, ma perché è ricco di vita.
Assolutamente consigliato a tutti coloro che hanno voglia di leggersi un bel libro fresco, ironico e terribilmente appagante.