L’amore ferisce e cura le ferite. Ti salva e ti condanna.
E questa storia ne è intrisa in un modo così intenso da renderlo fin troppo speciale.
Isaiah e Rachel, distanti come il sole e la luna, diversi come il giorno e la notte.
Rachel è una ragazzina ricca ma infelice perché nata con un pesante fardello, quello di rappresentare l’eterno rimpiazzo di una sorella che la leucemia ha strappato giovanissima alla sua famiglia, riducendola in mille pezzi.
Isaiah è un teppista di strada, abbandonato da piccolo da una madre disperata, affidato ai servizi sociali e costretto a vivere perennemente in severe difficoltà economiche.
Cos’ hanno in comune due creature in apparenza così diverse?
L’amore per il rischio, l’ebbrezza data dalla velocità di una corsa in auto e un profondo senso di solitudine. Perché al di là della facciata, sono entrambi così fragili da intenerirti il cuore.
Questo libro ha saputo toccare ogni volta le corde giuste con la massima delicatezza, sprigionando dentro di me un corteo di emozioni sempre potenti.
La tensione palpabile scaturita da ogni rischio, da ogni corsa clandestina e da ogni pericolo in cui questi ragazzi un po’ incoscienti si lanciano a capofitto, mentre giocano in modo folle e impavido col proprio futuro. E con le proprie vite.
La rabbia immensa per una famiglia fin troppo cieca che si rifiuta di accettare una ragazzina per ciò che realmente è, caricandole sulle spalle un peso ingiusto e un po’ crudele.
E l’amore, quello splendido e genuino che sboccia tra queste due creature fragili e un po’ allo sbando, quel sentimento che li confonde e li spaventa, ma cui risulta impossibile sottrarsi quando resti travolto dal suo impatto devastante. Nonostante i dubbi, nonostante quella sensazione di inadeguatezza che ti rende impotente e sfiduciato, nonostante la paura di lasciare entrare qualcuno nel tuo mondo, aprendogli il cuore e mostrandogli l’anima.
Vedere Isaiah così preso da Rachel, così dolce, tenero e protettivo nei suoi confronti, l’ha reso una creatura ancora più vulnerabile e speciale. Ed è stato bellissimo.
«Ero innamorato, fottutamente innamorato,
e pregai quel Dio che mi aveva abbandonato anni prima
di non usare quella cosa per distruggermi.»
E Rachel, così fragile e innocente… cavoli, mi ha fatto una tenerezza assurda. E mettermi nei suoi panni per provare sulla mia pelle le sue stesse sensazioni, così intense e genuine, è stato fin troppo emozionante.
Questa è una storia in cui tocchi con mano il dolore di ragazzi costretti a crescere troppo in fretta tra piccoli e grandi drammi familiari.
È una storia di legami così solidi, da trasformare degli amici in veri fratelli.
È una storia di solitudine, rabbia e disperazione da cui ti lasci soffocare fin a quando non arrivano al punto di rottura. E allora ti spezzi insieme a loro.
Ed è la storia di un amore puro, pieno di sogni e sacrifici, di quelli che lasciano un segno indelebile dentro di te, come solo Katie McGarry, col suo stile unico, è in grado di fare.
...Continua3,5
Con la McGarry ho un rapporto altalenante, perché mi aveva convinto del tutto con Echo e Noah ma poi non ho sopportato Beth e non ho apprezzato per nulla la nuova serie. Non fosse stata la storia di Isaiah probabilmente non avrei recuperato questo libro. Ma alla fine ho fatto bene a recuperarlo, nonostante mi renda conto che sono passati anni dalla lettura del primo libro e alcuni elementi non mi piacciono più o comunque non posso fare a meno di notare certe cose che prima forse non notavo.
Isaiah mi è piaciuto, nonostante la sua storia ricordi quella di tanti altri ragazzi nei young adults: una vita in affido, una madre con cui non parla, un futuro che non riesce a intravedere. Però non è il "cattivo ragazzo" che ci si potrebbe aspettare nei cliché del genere. Ho apprezzato anche Rachel, avevo il timore che si rivelasse una seconda Beth ma Rachel è completamente diversa e ha problema diversi.
Apparentemente sembrerebbe la classica brava ragazza ricca e viziata, in realtà Rachel non è niente di tutto questo. Vorrebbe vivere molto più semplicemente, senza genitori e fratelli che le stanno sempre addosso e senza che nessuno le ricordi cosa deve fare per il bene della famiglia. Perché la famiglia di Rachel ha subito un grave lutto ed è come se Rachel dovesse tenere sulle sue spalle il peso della famiglia, della madre depressa e dei fratelli che vogliono nascondere i loro problemi.
L'innocenza di Rachel, che non ha mai avuto un ragazzo o dei veri amici, è reale, non si rivela un'altra dopo l'incontro con Isaiah. Sì, con lui è la vera Rachel, ma rimane sempre una ragazza alle prime esperienze.
Il contesto è quello delle corse automobilistiche, che ho apprezzato e non apprezzato, nel senso che mi sembra sempre strano che degli adolescenti frequentino questi contesti (almeno quelli illegali) e la polizia non riesca mai a farci nulla. Comunque si vede che la McGarry si è informata e questo non ha reso noiosa la storia. Ho apprezzato il fatto che questo libro toccasse anche altri temi, come gli attacchi di panico che affliggono Rachel. Ignorarli e nasconderli non è mai la soluzione, ma capisco Rachel che non riusciva a dire la verità o a tirare fuori la vera Rachel con la sua famiglia.
Cosa non mi è piaciuto: la famiglia di Rachel. Visto che tra poco ci saranno gli Oscar, mi sento in dovere di assegnare il premio di peggior famiglia dell'anno alla famiglia Young. All'inizio pensavo fosse carino che Rachel avesse quattro fratelli (di cui uno gemello) ma ho cambiato presto idea perché erano insopportabili. Mi ha fatto arrabbiare il modo in cui usavano Rachel, fossero stati solo dei fratelli iper protettivi okay, ma qui si rasenta la follia. Quelli che conosciamo meglio sono Ethan e West, sembravano i più normali, ma anche loro ne combinano una molto grossa (I soldi altrui non si toccano, anche se è tua sorella). Un'enorme mancanza di rispetto che ha fatto imbestialire me e anche Rachel. I fratelli maggiori sono i peggiori, ma il premio di peggio del peggio va ai genitori: padre assente e madre che usa la figlia come un rimpiazzo. Capisco il lutto, la depressione, ma non è possibile che in questa famiglia nessuno si accorga che non è normale il modo in cui trattano Rachel.
Il finale lo dobbiamo proprio al padre di Rachel: denunciare un rapimento quando hai visto con i tuoi occhi che tua figlia se ne andava di sua spontanea volontà? Sei serio?
Per un attimo ho avuto un mancamento, perché non pensavo che Katie McGarry fosse così drammatica, anche se poi si capisce che non è proprio così.
In conclusione è una lettura che mi è piaciuta e non pensavo, dopo le ultime delusioni. Sì, la storia d'amore per essere quella di due diciassettenni forse è un po' troppo melodrammatica, ma l'ho apprezzata lo stesso, perché Isaiah e Rachel sembrano due persone che erano destinate a incontrarsi. Almeno possono parlare di macchine tra di loro e Isaiah non sta più a struggersi per Beth, che ovviamente non se l'è mai meritato.
Ora sono curiosa di leggere di Abby e Logan - lui mi sembra un personaggio molto interessante, peccato solo sia un amico di Beth e quindi dovrò sorbirmi anche lei -, meno curiosa invece della storia di West, proprio perché non ho amato come tutti loro trattavano Rachel. Spero che nel suo libro ci sia spazio per la redenzione.
...Continua4.5
La McGarry è brava e questo libro lo conferma se mai ce ne fosse bisogno.
Anche se sono fuori target, io adoro il genere YA e NA proprio per merito delle scrittrici come lei.
La storia rispecchia i libri precedenti; si parla di adolescenti disadattati, di famiglie problematiche e di cattivi genitori.
Isaiah, a dispetto del suo aspetto tutto tatuaggi e piercing e della sua rabbia per il passato e per il sistema che dovrebbe tutelarlo, ha confermato di essere anche un ragazzo serio, dolcissimo e tenero. Ho particolarmente apprezzato il viaggio all’interno dei suoi sentimenti, dei suoi pensieri.
Rachel mi è piaciuta, ma non ha avuto lo stesso impatto di Echo e Beth.
Come nei precedenti volumi i genitori non ci fanno una bella figura e qui si aggiungono i fratelli di Rachel.
Si salvano un po’ West e Ethan, ma l’egoismo impera, anche se, ad essere onesti, il tutto è dovuto al comportamento degli adulti. Ciò non toglie che in più di un’occasione avrei voluto prenderli a scarpate.
Mi fa sempre piacere rivedere i protagonisti dei libri precedenti (di quelli futuri).
Voglio ringraziare di tutto cuore Katie McGarry, perché svolge il suo lavoro sempre con la massima competenza e professionalità e, soprattutto, è ambasciatrice dello YA/NA puro, quello che amo di più, quello di cui voglio leggere sempre, senza fermarmi mai.
Isaiah è da sempre uno dei miei personaggi preferiti di questa serie, perciò immaginate il mio stato d’animo all’inizio della lettura. Si, avevo paura che la McGarry mi deludesse in qualche modo, e si, non appena voltata l’ultima pagina mi sono vergognata come un cane, per aver anche solo formulato tale ipotesi!
Isaiah, bad boy tatuato e ragazzaccio per definizione, nasconde invece un cuore grande e un grande dolore personale che si trascina da anni. La solitudine, la vita di strada, il passaggio da una famiglia all’altra gli hanno insegnato a non credere più a nulla, ad abbandonare a ogni possibile speranza, anche la più piccola. Col cuore ancora spezzato a causa del gatto selvatico-Beth, Isaiah verrà travolto dall’innocenza della piccola Rachel come una palla da demolizione.
Innocenza. E già qui mi si sono drizzati i peli sul collo, perché ammettiamolo, di innocente la maggior parte delle protagoniste YA/NA non ha proprio nulla, solo il faccino all’apparenza pulito. La McGarry mi ha rinsegnato il significato di innocenza in un modo speciale. Non c’è malizia in Rechel, ne esperienza, per lei è tutto nuovo e si comporta proprio come una si potrebbe aspettare da una 17enne sola e con svariati problemi.
La cosa che adoro di più della McGarry è la sua splendida capacità di creare storie con personaggi dotati di un vissuto complesso, profondo, anche pesante, ma determinati a cambiare, a riscattarsi da quel sistema che li ha abbandonati. L’autrice mostra, con una perfetta realtà di fondo, come in tutte le famiglie ci sia qualche scheletro nell’armadio, come il pregiudizio, la maggior parte delle volte, si prende gioco di ognuno di noi e non ci permette di vedere veramente chi si ha di fronte.
Intenso e a tratti poetico, semplice e sempre delicato, questo libro, pagina dopo pagina, ci insegna veramente a confrontarci con nuove realtà, fa riscoprire la bellezza del primo vero amore e dona gioia speranza e tanto batticuore.
Bellissimo!
Una sfida come te è il terzo romanzo della serie "Pushing the limits" della McGarry. Stavolta i due protagonisti della storia sono Rachel e Isaiah. Rachel è una brava ragazza, una studentessa modello e una figlia fidata, dietro la sua vita apparentemente perfetta però si nascondono molte ombre e segreti. Rachel è nata per sostituire la sorella morta di leucemia, questa situazione la mette a dura prova perchè Rachel si sente in dovere di fare tutto quello che le si chiede pur di rendere felice la madre. L'unico sfizio che si concede sono le auto, mentre il gemello Ethan la copre, Rachel va a correre ed è proprio durante una di queste corse che conosce Isaiah, un ragazzo che proviene da una situazione totalmente opposta alla sua ma che con uno sguardo sembra capirla meglio di chiunque altro.
Questo è il primo romanzo che leggo della McGarry, ogni romanzo che compone la serie può essere letto anche come stand alone, quindi non ho avuto problemi anche se non ho letto i precedenti. Pur non essendo totalmente nelle mie corde la storia mi è piaciuta molto.
Rachel e Isaiah sembrano due persone molto diverse, ma l'apparenza inganna, infatti hanno in comune molto più di quel che credono. Rachel è l'immagine della ragazza perfetta, la verità è che la sua vita è tutta programmata in modo da soddisfare le esigenze dei genitori e dei cinque fratelli.
Isaiah sembra il classico bad boy coperto di piercing e tatuaggi, ha vissuto per anni prima in affidamento e poi col suo amico Noah, l'incontro con Rachel e la passione comune per le auto e la velocità gli permetteranno di aprirsi e di capire cosa significa davvero essere amato.
Tra corse sfrenate, rapporti familiari difficili e un nuovo amore che nasce, la McGarry ci racconta una storia romantica, delicata e molto piacevole.
I romanzi di questo genere solitamente seguono sempre il solito schema, ed è per questo che non riesco a mandarli giù. Devo dire che la McGarry, pur tenendosi abbastanza stretta a quello schema, inserisce elementi diversi e più originali che rendono la storia molto più godibile. In questo caso ho apprezzato molto il modo in cui si parla delle esperienze dolorose che i due protagonisti hanno affrontato in passato, l'autrice non ne parla in maniera superficiale o irrispettosa e questo è già tanto.
La storia d'amore non ha grossi guizzi di originalità, è la tipica storia d'amore tra due diciassettenni, invece mi sono piaciuti molto i rapporti familiari descritti nel romanzo. Personalmente ho adorato la famiglia di Rachel, sopratutto i fratelli Ethan e West. L'autrice parla di situazioni familiari difficili, di attacchi di panico, dei problemi relativi all'affidamento e di molto altro. Tutto con uno stile scorrevole, delicato e molto dolce. Una lettura molto carina in cui l'amore e l'affetto la fanno da padroni!