É il secondo libro che leggo della Barra e confermo la mia ottima impressione: nelle pagine di questo romanzo si respira tutto l'amore per la Basilicata e le sue tradizioni.
Testo carino e scorrevole, una vera ode alla famiglia e al territorio. Non so perché ma non mi ha lasciato molto. L'ho trovato potente nel rievocare la terra amata (e si sente quanto sia amata nonostante non pecchi di difetti). Ma la trama a mio avviso è incompleta, un po' evanescente. La conclusione pare tirare delle fila alquanto in contrasto con i messaggi che le parti del testo dedicate alla nonna paiono dare. Ne emerge a mio parere un affresco contraddittorio tra i legami alla terra e alla tradizione e la necessità di adeguare certi strumenti al mondo moderno. E mi pare che la protagonista viva in questa divisione. È comunque un buon libro che scorre via piacevolmente e che dà una bella descrizione di una terra ancora spesso relegata in un angolo della geografia.
...ContinuaLa mia Lucania descritta con tutto l'amore di chi l'ha non solo vissuta ma capita. Perché la Lucania e' sei sta e rimarrà sempre magica
Come tutte le cose che in qualche modo mi riguardano, anche questo libro fa riflettere. Caterina trova la sua felicità tornando a casa, nella sua terra, tra i suoi familiari, i riti e le tradizioni. Quelli in cui è nata, da cui è scappata ma a cui ritorna. Non penso sia sempre la risposta giusta, può essere coraggio ma allo stesso tempo paura di confrontarsi con il mondo e la diversità. Un dilemma che rimarrà sempre aperto e che troverà risposte soggettive ma - penso - sempre valide. Piacevole narrazione e profonda descrizione della Lucania.
...ContinuaQuesta è una dichiarazione d’amore alla Basilicata; al valore del passato, delle origini e delle radici; è una dichiarazione d’amore di Teresa a Caterina. O forse viceversa, da nipote a nonna.
Caterina vuole confrontarsi con persone nuove, viaggiare, e va a studiare a Roma, dove si innamorerà e dovrà le costerà cercare un equilibrio tra quello che vorrebbe continuare a essere e quello che le persone nuove si aspettano che lei sia. O la permanenza a Roma la porterà anche a cambiare?
Si alternano capitoli sulla storia della nonna e il suo Mimì con le vicende della nipote.
Storie che intrecciano anche grazie alle eredità che la nonna tramanda a Caterina: come l’arte del cucito, la “capacità di cucinare, amare, rispettare il prossimo con grazia” e…
Ho letto il romanzo mentre mi trovavo proprio tra Matera e la costa, accompagnata da persone meravigliose che hanno reso il mio viaggio l’esperienza indimenticabile che è stata. Grazie alle quali c’è stato, quel viaggio.
Nel romanzo non mancano perle di saggezza sulla vita di coppia:
che “è come un’officina, dove si aggiustano, si lucidano, si costruiscono e si cambiano i pezzi, ma dove non si vende o si compra nulla di nuovo. Ecco cos’è un matrimonio. Cambi i pezzi, ma per aggiustare quello che hai già.”
“Si sceglie la persona accuratamente pesando pregi e difetti, come se fossero ingredienti.
Poi si stende la storia. Con il mattarello, tutta davanti agli occhi. E si riempie di tutto quello che hai vissuto fino a quel momento. Poi si decide la forma che si vorrebbe avere.
Si assaggia. Poi si chiude. Se ha un buon sapore da crudo, cioè da appena nato, lo avrà anche appena cotto.
Disponi di tutto ciò che serve per sapere se è il cibo perfetto, così come puoi capire se è l’uomo perfetto per te.
(…)
Se lo bruci, se lo lasci crudo, hai sbagliato tutto. Ricomincia.
Cucinare è espressione chimica. E l’amore ha delle formule rigide da seguire. Il risultato è fondamentale.
Ricomincia, Caterina. Con una nuova preparazione, ma con gli stessi ingredienti.
Non ti arrendere, se era ciò che volevi davvero che venisse fuori dal forno.”
“Mia nonna aveva saputo creare una rete, quella che ti fa rimbalzare senza cadere, che ti protegge, se ti lanci con spregiudicatezza. (…)
E capii che, a volte, andare via è la scelta più facile. Perché dove ci sono le origini, dove ci sono le tue radici, solo lì puoi essere davvero te stessa e a volte questo fa paura.”
Non mi riconosco in quest’ultima frase, ma il bello della lettura è anche avvicinarsi a pensieri e vissuti diversi dai nostri, no?
...Continua