Concordo in tutto con la recensione di Catcarlo. Romanzo scombinato, privo di una vera ragione di esistere, salvo un malinteso senso dell'umorismo che ridere non fa.
Strabiliante il fatto che un autore così poco dotato porti i suoi protagonisti ad assistere alla crocifissione di Gesù, con esiti che volevano essere dissacranti ma che finiscono semplicemente per lasciare il tempo che han trovato: questo non è né l'ossessivo I.N.R.I di Michael Moorcock né lo stralunato "Lo specchio di Dio" di Andreas Eschbach.
Per tutto il resto, "quoto" Catcarlo. Evitatelo pure, non ci perderete nulla.
Concordo in tutto con la recensione di Catcarlo. Un romanzo scombinato, un fumettone dozzinale che vorrebbe essere umoristico ma è solo assurdo e privo di una vera ragione di esistere. L'autore non sa dove portare i suoi personaggi, quindi li fa girare un po' qua e un po' là, inseguiti dal solito malvagio regolarmente sconfitto. Sembra di leggere le avventure di Titti e Gatto Silvestro...
Strabiliante il fatto che un autore così poco dotato porti nella conclusione i suoi protagonisti ad assistere alla crocifissione di Gesù, con esiti che volevano essere dissacranti ma che finiscono semplicemente per lasciare sbalorditi per lo spreco dell'occasione: questo non è né l'ossessivo "I.N.R.I." di Michael Moorcock né lo stralunato "Lo specchio di Dio" di Andreas Eschbach, ma piuttosto "Gatto Silvestro e Titti vanno alla Crocefissione di Gesù". Se ne poteva fare a meno, grazie.
Il solo pregio che riesco a trovare nel romanzo è che non ho dovuto penare per riuscire a finirlo, dato che la scrittura sfarfalleggia sciocchina per le 138 pagine del volumetto, che volano via rapide e innocue.
Evitate pure questo libro: non ci perderete nulla.
...ContinuaQuesto romanzo esce nel ’68 e cerca di porsi nella scia della fantascienza che evita di prendersi troppo sul serio inaugurata dalla ‘Guida galattica per autostoppisti’. Il miscuglio di questi due aspetti si rivela peraltro assai deficitario, finendo per sfociare in qualche stanca combinazione di sesso&droga e in un raccontare che vuol essere umoristico, ma non ci riesce quasi mai, facendo sì che il libro sembri l’analogo cartaceo di un film di Ed Wood. Il che, dopo un’iniziale antipatia, fa sì che la lettura generi una certa qual tenerezza per questo sconclusionato fumettone – l’accostamento con i comics di grana più grossa è confermato dall’assoluta superficialità di personaggi e situazioni – spingendo a proseguire verso l’ancor più strampalato epilogo. Già il fatto che l’universo del ventottesimo secolo sia diviso tra una Svizzera confederata (dove tutti sono pragmatici, razionalisti nonché dediti a un’ossessiva cura del corpo tanto da non indossare altro che costumi da bagno di paillettes) e un minoritario Israele ancora legato alla spiritualità seppure nella sua variante oscurantista lascia non poco perplessi: comunque è qui che due istruttori di educazione fisica, in compagnia di un gruppo di liceali a cui devono badare e a un paio di loro insegnanti, iniziano una sorta di giro galattico per giungere a un pianeta che consente i viaggi nel tempo. I due si alternano a narrare, anche se non sono sempre distinguibili almeno fino alla seconda metà della vicenda, e così, tra una società goduriosa e un’altra penitenziale (divertente però l’idea degli scozzesi piazzati su di un mondo ferocemente inospitale – Earnshaw è gallese) si giunge a quello eponimo e al salto temporale… nella Gerusalemme che sta per processare Gesù. L’insana pensata si giustifica solo con lo scopo dello scrittore di dare un ulteriore colpo alle credenze religiose, ma pure quest’occasione risulta sostanzialmente sprecata, con i protagonisti che se ne ritornano ben presto schifati per una frettolosa conclusione che resta pencolante come il sentierino che conduce all’artigianale macchina del tempo.
...ContinuaDalla IV di copertina.
Agli ultimi confini della Galassia, in un sistema instabile che a volte c'è e a volte non c'è, si nasconde, dietro uno schermo fluttuante di luce magnetica, il Pianeta nell'Occhio del Tempo.
Qui è nascosta la prima ed unica "macchina del Tempo".
Una strana, fantasticva gara si svolge per appropriarsi di questo congegno senza prezzo, che permetterà di rtaggiungere la certezza dulle verità supreme dell'umanità.
Azione e umorismo, droga, politica, religione, erotismo entrano in gioco nello svolgimento e nel significato di questa stupenda "caccia al tesoro".
Agli ultimi confini della Galassia, in un sistema instabile che a volte c'è e a volte non c'è, si nasconde, dietro uno schermo fluttuante di luce magnetica, il Pianeta nell'Occhio del Tempo.
Qui è nascosta la prima ed unica "macchina del Tempo".
Una strana, fantasticva gara si svolge per appropriarsi di questo congegno senza prezzo, che permetterà di rtaggiungere la certezza dulle verità supreme dell'umanità.
Azione e umorismo, droga, politica, religione, erotismo entrano in gioco nello svolgimento e nel significato di questa stupenda "caccia al tesoro".
- CosmoOggi: dopo la Luna pag. 138
"I laboratori del cielo" (SKYLAB" pag. 141
Il satellite cinese pag. 145
Prova. Controprova e incidente pag. 147
Le crociere spaziali pag. 156