quattro stelline e mezzo
la protagonista è Sherine khalil, detta Athena, che viene raccontata attraverso gli occhi e le voci di tutti coloro che l'anno amata e conosciuta, un escamotage letterario che mi ha colpito moltissimo e che non mi ricordo di aver trovato in altri libri.
sappiamo ssubito che Athena è morta, ma chi la racconta non ha compassione o nostalgia ma si nutre della passione vitale che lei ha saputo tramettere.
è stato per me impossibile non immedesimarmi in Athena, la sua insoddisfazione contina, la sua smania di conoscenza, il bisogno di sperimentarsi nelle più disparate e diverse attività, la sua incontentabilità e il suo senso di inadeguatezza che la seguirà lungo tutta la sua brevissima vita come un' ombra..
Inoltre insieme a chi era lei e alla sua storia scopriremo anche di più di alcuni degli altri personaggi, e rivivremo la vita di Athena, adottata da una famiglia benestante di Beirut dalla Transilvania e poi costretta dalla guerra civile a trsferirsi a Londra
parla di lei il giornalista Heron Rayan... che poi scopriremo meglio... e Andrea Mc Cain attrice di teatro che ci stupirà nel finale...e Deidre O'Neill detta Edda... medico e non solo... Samira khalil la madre adottiva di Athena... Lukas Jessen-Petersen, dal quale Athena a nemmeno venti anni avrà il figlio Viorel... Padre Fontana che ci racconta del Matrimonio tra Lukas e Athena...Pavel P che affitta un appartamento alla protagonista, e Peter Sherney direttore di una filiale di banca dove la nostra andrà a lavorare e porterà un immenso benessere tra il personale accrescendo il fatturato che il direttore sarà "costretto a giustificare" in una conferenza davanti ai sommi capi della banca... e Nabil Alaihi beduino del deserto che insegnerà ad Athena l'arte della calligrafia... e liliana una zingara della Tansilvania, che aiuterà la donna a provare a chiudere il cerchio della sua inquietudine, a "riempire gli spazi bianchi"...
quando verso la fine la narrazione sembra rallentarsi di botto e incominciamo a soffrire noi lettori di una certa insofferenza, Coelho sapientemente da un acolpo di coda inaspettato e via a leggerlo fino alla fine, al momento della sua morte.. e li mi è venuto da sorridere pensando alla morte di un personaggione della musica internazionale... ma vabbè.. suspance.. è solo una mia suggestione...
pur trattando di paganesimo e di rinascita del culto della Dea Madre, un testo che non ha nulla a che fare con Brida che parla delle stesse cose, mi viene il dubbio che i due testi siano scritti realmente dallo stesso autore...
e alla fine avremo una certezza... una delle poche... in un mondo di contina ricerca e scoperta.. l'Amore E'
mai fatta tanta fatica a leggere e finire un libro....Coelho non è decisamente nelle mie corde
questo libro mi è piaciuto molto.. l'ho letto tutto d'un fiato. A tratti sembra collegato a "Brida", ma preferisco di gran lunga quello a questo. La scrittura di Coelho è sempre raffinata e i temi che analizza sono molto particolari e per niente scontati. Consigliato a chi è incuriosito dalle wicca e dal paganesimo.
...ContinuaLibro veramente noioso, dispersivo e inutile.
Non cattura e non trasmette alcuna sensazione.
Il prodotto di un ghostwriter sottopagato.
Non all'altezza di altri romanzi di Coelho.
Come ho letto su qualche altra recensione, si salva il finale per lo stratagemma piacevole e inatteso.