Un libro che stimola l'intelligenza, smonta stereotipi e pregiudizi, rimette l'umanesimo dove deve stare e resterà sempre: al centro della vita e del nostro vivere la contemporaneità. Non sono gli strumenti di comunicazione a far nascere mondi migliori o peggiori, ma il modo in cui li utilizziamo. Il mondo che ne viene fuori è uno e unico e dipende da noi. Noi siamo il mondo, bello o brutto che sia e non lo cambiano i media digitali. Non lo cambia Internet se non attraverso noi che finalmente, per la prima volta, possiamo essere protagonisti con il nostro racconto. Il punto più complicato sembra rendersi conto di tutto questo. La vera sfida è acquisire consapevolezza delle nostre possibilità scacciando autocommiserazione, pessimismo, impotenza, perché le virtù a cui aspiriamo sono già qui. C'è un mondo, un'Italia in cui generosità, passione, determinazione, creatività esistono. Internet è solo uno strumento che ha rivelato queste tracce di realtà, le virtù come i vizi, ma sta a noi fare la nostra parte per scegliere, distinguere, giudicare, informarsi, vivere per noi e per gli altri con buon senso. La chiave per l'evoluzione e per una nuova e ritrovata felicità passa dal provarci sempre e comunque. Mi ha colpito molto un passaggio: «Per me Aldo Manuzio e Steve Jobs sono nello stesso angolo di paradiso: entrambi hanno preso una semplice tecnologia e l'hanno dotata di anima, verità e bellezza (sì, mi piace Keats)». Ecco, io credo che questa triade - anima, verità e bellezza - sia una buona strada per costruire una cultura, o per prendere coscienza di una cultura che viva a partire da noi e non dipenda dai media e dal pensiero originario di chi li ha programmati, ideati, imposti. Le reti sociali (o social network) sono prima di tutto un'attestazione di umanità e libertà, una chiamata alla vita in cui dobbiamo fare necessariamente la nostra parte, prima di subito.
(E complimenti a Mafe perché è una delle pensatrici più vivaci e lucide che si possano trovare in giro).
...ContinuaUn libro che, senza fanatismi, spiega con esempi chiari e convincenti perché il mondo di bit e di atomi non è peggiore del mondo solo di atomi. Anzi, semmai un po' migliore. Perché le nostre vite sono come prima, solo con strumenti che ce le rendono più comode e più ricche.
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