Se Agatha Christie dichiarò che il libro si scrisse praticamente da solo per quanta soddisfazione le diede, la lettura non è da meno. Da divorare tutto d'un fiato, uno dei migliori, più intensi e crudeli.
Giallo apparentemente ingarbugliato dove tutti sospettano di tutti, chiunque ha un movente e la polizia è un po' statica con le proprie idee.
Una famiglia non particolarmente sana nei rapporti tra i consanguinei... chi sarà il colpevole?
Io lo sapevo avendo visto una serie BBC ma ciò non mi ha levato il piacere della lettura e, se non l'avessi saputo, avrei solo avuto FORSE un vago sentore.
Bello, da leggere!
Non mi ha lasciato traccia questo giallo senza Poirot e Miss Marple.
“Sophia! Non so quando potrò tornare in Inghilterra: magari passeranno due anni, prima che ci rivediamo. Ma voglio dirvi che, appena mi sarà possibile, filerò in patria, verrò a cercarvi e vi chiederò di diventare mia moglie.”
Buongiorno Book Lovers, un’altra recensione dei gialli della mia “domenica in giallo”, pensavate ad un romanzo d’amore, vero?
In realtà la nostra regina del giallo, Agatha Christie, ha inserito una dolce storia d’amore all’interno di questo giallo.
Un giallo orfano dei nostri beniamini Poirot e Miss Marple, ma non per questo un giallo minore, con Agatha Christie non si sbaglia mai.
Questa estate la regina mi ha fatto molta compagnia, erano anni che non leggevo un suo libro, da ragazzina avevo creato una sfida tra me e lei, questa sfida non è mai stata chiusa anche se per il momento è sempre in vantaggio lei, ma questa volta, la seconda di questa estate, la sfida l’ho vinta io….
“É un problema” è stato pubblicato in Inghilterra nel 1949, in Italia il 30 dicembre 1950 dalla Mondadori al costo di Lire 120, io ho questa pubblicazione…
Il detective di turno è Charles, un diplomatico inglese in trasferta al Cairo, si trasforma in detective per amore
Charles al Cairo, durante la seconda guerra mondiale, conosce Sophia e si innamorano.
Sophia Leonides è la nipote di un uomo potente in Inghilterra, Aristide Leonides, di origine greca, che ha fatto fortuna in Inghilterra con una catena di ristoranti.
Charles rientrato in Inghilterra vuole sposare la sua Sophia ma scopre che il nonno Aristide è morto, apparentemente per morte naturale, vista l’età, ma né i familiari né la polizia ci credono.
“Vostro padre non è morto di morte naturale. Il suo decesso è stato causato da una dose eccessiva di fisostigmina, meglio conosciuta sotto il nome di eserina”.
I maggiori sospetti ricadono sui membri della famiglia, l’eserina è stata iniettata al posto dell’insulina.
Quindi il capo della polizia di Scotland Yard, padre di Charles, gli chiede di investigare e scoprire l’assassino se vuole sposare la sua Sophia.
In ogni buona famiglia ci sono segreti da scoprire, e nella famiglia Leonides di segreti ce ne sono tanti….
Giallo familiare, intrighi, gelosie, fallimenti nascosti, odio, amori segreti.
Chi voleva Aristide Leonides morto?
Tutti!!!
Aristide era un uomo severe, padrone di tutti, tutte le decisioni sulla vita di tutti le prendeva lui, nessuno era libero di vivera la sua vita…tutti abitavano ai “I tre camini”, la sua casa, così era molto più semplice controllarli tutti, era uomo cattivo.
I maggiori sospetti ricadono sulla giovane seconda moglie di Aristide, Brenda, con la complicità di Lawrence Brown, precettore dei nipoti Eustale e Josephine.
“Vi faccio notare che ella ha ora soltanto 34 anni. Età pericolosa. E in casa c’è un altro uomo, giovane, il precettore dei nipoti.”
Ma saranno loro gli assassini?
Josephine, la più piccola di casa, sorella minore di Sophia, ha la passione per i misteri, vuole diventare un detective, dice a Charles di saper chi è veramente l’assassino.
“La polizia è troppo stupida. Io sono un po’ più furba degli agenti…Da un po’ avevo un’idea in testa. Adesso ho fatto una prova e sono sicura. So tutto.”
Josephine è in pericolo.
Ma ecco un secondo omicidio in casa Leonides, la cuoca, Nannie, muore avveleta dopo aver bevuto una tazza di cioccolata calda.
Era lei la predestinata o la cioccolata era per qualcun’altro?
Nannie ha visto o sentito qualcosa?
Un giallo psicologico, a far gioco i rancori e gli odi tra i familiari, tra i fratelli…
Misteri sul testamento, scomparso e ritrovamento di un falso testamento.
Chi sarà il vero erede scelto da Aristide?
Chi scoprirà l’assassino Josephine o Charles?
Un giallo da leggere velocemente, come tutti i gialli di Agatha Christie.
Chissà se Charles e Sophia incoroneranno il loro sogno d’amore, o l’assassino è proprio Sophia?
“É bene sospettare di tutti, finché non si riesce a dimostrare che sono innocenti.”
...Continua«Noi siamo una famiglia strana… C’è in noi una specie di crudeltà, anzi, molte forme diverse di crudeltà… E la diversità di queste forme mi preoccupa…»
«Tesoro tu lavori troppo di fantasia. Comunque, secondo te, ognuno dei tuoi familiari sarebbe capace di commettere un delitto.»
«È quello che penso, infatti. Io stessa ne sarei capace.»
«Tu? Non lo credo proprio.»
«Io, sì. Non devi far eccezione per me. Anch’io potrei assassinare qualcuno… Ma, in ogni caso, solo se ne valesse veramente la pena.»
***
«Penso inoltre che si uccida più spesso chi si ama, e non chi si odia, forse perché solo chi si ama può rendere veramente insopportabile la nostra vita.»
***
Mentre bevevo la seconda tazza di caffè mi resi conto che la piccola casa deforme stava facendo effetto anche su di me: anch’io desideravo trovare non la soluzione vera, ma quella che mi andava meglio.
Agatha Christie, della sua vasta produzione di gialli, prediligeva Le due verità e È un problema. Privi dei mostri sacri Miss Marple e Poirot, i due romanzi presentano forti analogie: un delitto maturato in una famiglia allargata e costretta alla convivenza in una magione; un generale consenso su chi dev’essere il colpevole associato alla poca voglia che esso venga perseguito; un osservatore esterno invitato nella cerchia a comprendere e districare legami non chiari, reticenze, risentimenti reciproci.
Charles entra con imbarazzo nella famiglia Leonides, nella doppia veste di fidanzato della nipote della vittima e figlio di un detective di Scotland Yard. La casa, andirivieni di poliziotti e notai, con le sue deformità costruttive si fa immagine dei rapporti deformi che ospita. L’ambiente familiare diventa sempre più ostile e terrificante.
Alla soluzione si arriva e, ancora un’analogia con l’altro romanzo amato dalla Christie, permette di individuare il colpevole ma lascia tanto amaro in bocca.
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Se la grande scrittrice cura l’insieme e i dettagli con la medesima dedizione, Agatha Christie lo è certamente. Riporto un passaggio che ho ammirato per l’abilità descrittiva che la cara zia Agatha ha messo in campo: i suoi pantaloni erano ridotti a due viti.
...Continua