Un buon seguito del leggendario 2001. Nove anni dopo le disavventure della Discovery, una missione mista russo-americana si propone di recarsi nei pressi di Giove e delle sue lune per capire più approfonditamente gli avvenimenti che condussero alla ribellione di HAL ed alla scomparsa di David Bowman, recuperando i preziosissimi dati accumulati dall'astronave. Il protagonista di questo secondo capitolo è Heywood Floyd, colui che organizzò la precedente missione (cosa che provoca in lui un gran senso di colpa, determinante nella sua scelta di partire col resto dell'equipaggio sacrificando così la sua vita familiare). Eccezion fatta per una piccola, ma importantissima, avventura iniziale, il nuovo incarico si svolge con relativa tranquillità per grossa parte del romanzo. Per sparigliare un po' le carte, è necessario attendere il colpo di scena finale, il quale, oltre a dare vivacità alle ultime pagine, fornisce alcune risposte agl'interrogativi lasciati aperti da 2001, ed apre una finestra sul futuro del sistema solare. Giove non sarà mai più come prima...
...ContinuaIl dottor Chandra parla col gemello della sua adorata creatura HAL9000 perduto nella missione Discovery con la tenerezza di un padre col figlio. Scienziati perduti fra numeri e procedure di sicurezza ma con debolezze umane che diventano il loro più grande limite in un ambiente ostile e silenzioso come è lo spazio.
Luoghi dove ogni cosa va elaborata e messa in opera con sequenze precise, dove l'estemporaneità può essere fatale ed il semplice respirare è frutto di strumentazione tecnologica.
A volte manca il fiato scorrendo le parole. E' difficile immaginare che nostri simili si proiettino in missioni così al limite delle nostre peculiarità fisiche.
Ma è l'eterna tensione dell'uomo. La vita sulla Terra e quella oltre. Superare i propri limiti quando le risorse non basteranno più. E non basteranno più perchè abbiamo allungato il nostro tempo e combattuto per vincere su molte affezioni fisiche in una lotta che ha sempre guardato all'immortalità ed alla ricerca di altre forme di vita.
Clarke da vita al secondo capitolo di una delle più affascinanti saghe spaziali. A differenza di molte, riesce ad essere vicino a chiunque, mescolando tensioni umane, filosofia, una tecnologia plausibile ed ancor oggi avanzata, nuovi equilibri geopolitici (la Cina quale nazione emergente nel panorama economico era assoluta preveggenza negli anni '80, per non parlare del primo lancio di un'astronave a tecnologia unicamente cinese che si verificò soltanto nel 2003).
Un racconto spaziale con elementi di suspense ed una visionarietà sorprendente che non può non incantare. Un viaggio fra interrogativi vecchi e nuovi, su cosa ci aspetta, oltre quali limiti dovremo spingerci per sopravvivere, con quali civiltà differenti potremo venire in contatto.
Mi attendono altri 2 episodi, ma per il momento Clarke batte gli sceneggiatori ed i registi delle versioni cinematografiche 2-0. Ed ora odiatemi pure, ma leggeteli!
Il seguito del bellissimo 2001 Odissea nello spazio.
Dopo molti anni Clarke ritorna a narrare la storia del misterioso monolito nero, ampliando la prospettiva della storia ma con una linearità ed una coerenza tale da poter essere quasi considerato una sorta di seconda parte di un unico grande romanzo.
Anche qui il fascino della narrazione di Clarke colpice nel segno: un equilibrio perfetto fra rigore scientifico e capacità di meravigliare il lettore con orizzonti e suggestioni impensabili e misteri imperscrutabili. Il sense of wonder nei romanzi di questo autore è, a mio avviso, così intenso proprio perché i protagonisti agiscono in un ambiente assolutamente realistico e coerente, credibile tanto da sembrare a tratti divulgazione piuttosto che narrativa.... se non fosse per quel guizzo creativo che non ti aspetti e che ti trasporta in un'altra dimensione. Alla fine della lettura anche al lettore verrà voglia di dire, insieme all'astronauta Bowman: "oh, mio Dio!... è pieno di stelle!"
Questo Clarke funziona discretamente fino a metà romanzo, metà in cui riesce ancora a dare forza alle immagini che i protagonisti si trovano di fronte durante la loro esplorazione — Giove e i suoi satelliti. Poi, però, c'è un forte calo di ispirazione che vira verso un intrattenimento a tratti spiccio, intervallato da qualche sporadica intuizione spirituale comunque non sufficiente a risollevare la picchiata.
Inutile fare paragoni con il primo romanzo di Odissea. Inutile perché qui si dà seguito alle vicende svoltesi nel film di Kubrick, che, restando in ambito fantascientifico, ha saputo creare una tale potenza visiva da annullare tutte quelle successive, pellicola di Hyams compresa (che si rifà a questo romanzo).
...ContinuaSecondo capitolo dell'Odissea di Clarke. Riesce a dare un senso a molti punti lasciati in sospeso nella prima parte dell'Odissea 2001. Consigliato.