Più bello del primo, meno del secondo.
Mi piace che nonno Woody sia ancora presente e ci faccia da Cicerone attraverso i satelliti galileiani. Mi piacciono le descrizioni dei planetoidi, dei loro abitanti. Mi piace anche la giustificazione delle varie teorie fantascientifiche in termini scientifici!!!
Forse non c'è tantissima azione, ma quella che c'è mi basta.
...ContinuaCapitolo dopo capitolo Clark ti crea delle aspettative, che alla fine si sgonfiano come un sufflé riuscito a metà. La lettura è comunque godibile e valeva la pena continuare la serie dopo Odissea uno e due.
Un po' lento nella prima parte, capitoli brevi ed anche un po' spezzettato ma poi accelera alla grande come l' astronave Universe e crea una bella suspence. Copio qui un brano che mi è piaciuto particolarmente a pag. 180:
« La Strada del Ghiaccio c’è ancora, naturalmente, ma oggi
ci vanno solo i turisti, per lo più di notte, come facevamo noi.
Era bellissimo, con la Terra alta nel cielo che dava tanta luce
che i fari erano inutili. E malgrado potessimo parlare per radio
con i nostri amici ogni volta che ne avevamo voglia, spesso spegnevamo la radio e la mettevamo sull’automatico perché trasmettesse il segnale di okay. Volevamo star soli, in quel gran deserto risplendente... finché il deserto c’era, voglio dire, perché sapevamo che non sarebbe durato.
«Adesso stanno costruendo il Teravolt, l’acceleratore di
quark, tutto intorno all’equatore, e il Mare Imbrium e il Mare
Serenitatis si stanno riempiendo di cupole. Ma noi l' abbiamo
conosciuta l’autentica desolazione lunare, proprio come la videro Armstrong e Aldrin... quando ancora non si potevano comprare le cartoline all’ufficio postale del Mare Serenitatis. »
Sia chiaro, mi è piaciuto, però succede un po' poco.
Boh, manca quel certo non so che...
Mi ha lasciato un certo languorino...
Leggerò il quarto e vedrò se ritenermi sazio, poi.