Prima di leggere Geppo e Topolino su una Renault 4 blu che profuma di pane appena sfornato e della spiagga al mattino. Prima di dire addio ai giornalini finiti in soffitta, e poi su ebay ; di incantarmi sul primo libro di Antologia con Don Chisciotte, il Decamerone e la Morte Rossa che hanno un sapore di viole e di shampoo alla fragola della ragazzina con la coda di cavallo del banco davanti. (E delle ascelle "pezzate" del compagno di fianco).
Prima di sbalordirmi davanti a un'autostrada saltata in aria e all'America sotto attacco sulla prima pagina di Repubblica letta in una sala d'aspetto d'aeroporto e di leggere le solite tre righe della Versione di Barney per tutti i voli del mese di settembre.
Prima di leggere in treno Il nostro comune amico, di sognare con Arturo Bandini e Boris Vian, (quanto era bianca la schiuma) di farmi autografare una copia spiegazzata di Mattatoio numero 5 e della Letteratura nazista in America, ( solo quella avevo) ;
di scivolare sul parquet bagnato di neve sciolta dove riposa da anni un volume profumato di stella alpina di racconti e novelle di Guy de Maupassant. Prima delle limonate fresche nel garage nei tardo pomeriggi d'estate con Emilia e i racconti di Stevenson, di birre ghiacciate con gli amici e i testi di Dylan dal sapore di motocicletta, dei biscotti inzuppati a colazione col Jack Daniels e una copia de I demoni in mano.
Prima di Charlotte e della Collina dei conigli.
Prima di imparare una nuova canzone e morire avvelenati come Socrate, strozzati come Anderson, per un colpo di fucile come Hemingway, impiccato a una trave come Foster Wallace, con una veste rossa addosso come Gary. Prima di schiattare per un incendio,un incidente, un trapianto di fegato che non arriva, per una malattia degenerativa o per uno schifo di infarto.
Di incrociare uno sguardo e aspettare un grazie o d'avere il coraggio (ma quale coraggio?) di dispiacersi per come sono andate le cose malgrado l'amore, papà. Prima di lasciarsi andare con tutte le letture del mondo scaricate assieme ai film e alle canzoni che è come non leggere, non guardare e non ascoltare niente, o poco meno o poco più di niente.
Prima che spariscano i caratteri e i lettori di carta.
Di tuffarsi nell'oceano per recuperare un tesoro di lettere finite sul fondo, e non riemergere vivi. Un'altra cosa
https://youtu.be/46IQu0yuJzU
...Continuaper scoprire come i giornali cartacei di tutto il mondo hanno deciso di reagire alla crisi dell'editoria provocata anche dall'arrivo di Internet. Ricette che in Italia non sono state adottate e forse non lo saranno mai. Ma utile.
libro senz'altro da leggere.
Mando un sms perché è comodo, email non ne parliamo, è il mio pane; ho skype, Icq. visito siti, leggo recensioni; leggo libri, sempre più in ebook che è così comodo. Non compro mai quotidiani a meno che non ci sia il notizione su qualcuno che conosco di persona, lo strillone negli altri casi mi è più che sufficiente. Anch'io nel mio piccolo sto uccidendo i giornali. Questo libro è molto interessante perché mi dimostra ancora meglio se ce ne fosse bisogno come la tecnologia spicciola ma usata massivante ci stia trasformando il nostro modo di “stare in contatto” e di “conoscere”.
Ma io sono già un matusa, sono già indietro. Mio figlio a 23 anni con il cellulare fa cose che non mi sarei manco sognato si potessero fare. scarica applicativi che a me non servirebbero però è curioso sapere che esistono. L’altra volta per divertirsi è andato al Media Worl e con il cellulare passando spegnava i tv in mostra o le consolle in prova ai bimbetti. A volte ci telefona anche.
I Quotidiani? Una volta ho visto un film del quale non ricordo il titolo (già che siete se vi viene in mente ditemelo che me lo scarico, lo rivedrei con piacere) c’era Danny DeVito. Mi sembra dovesse licenziare delle persone di una fabbrica e disse qualcosa del genere: anni fa c’era una fabbrica che faceva i migliori frustini per cavalli del mondo. Li faceva molto bene poi però arrivò l’auto. Erano ottimi frustini ma la fabbrica chiuse.
Ecco, qualcosa del genere
"Il futuro (nero) dei giornali di carta". In un mondo sempre più tecnologico sembra non esserci più tempo nè interesse per leggere un bel periodico, preferendo la breve free-press e le notizie on-line. Qual è dunque il futuro della stampa? (un giorno ho detto a mia madre che avrei voluto fare la giornalista. Il giorno dopo mi ha comprato questo libro. Secondo voi significa: cambia idea?)
...Continua