Senza nulla togliere alla sua importanza storica, e senza voler negare che un libro come questo possa essere stato all’epoca un faro nel buio, debbo dire che nel leggerlo l’ho trovato piuttosto lontano dalla nostra (o dalla mia) sensibilità. Il tema dei “diritti”, anzitutto, non è realmente messo a fuoco. Il testo è perlopiù un tentativo di convincere il lettore che la presunta inferiorità femminile deriva dalla differente educazione cui uomo e donna sono sottoposti; di conseguenza, educando l’uno e l’altra in modo eguale, le qualità delle donne potranno infine emergere, con beneficio non soltanto per loro stesse ma per tutta la società. Piuttosto condivisibile, in generale. Senonché vi sono delle tesi di contorno che rendono questo testo, a mio avviso, non proprio attualissimo. Wollstonecraft sembra ragionare in termini di “natura maschile” e “natura femminile”. Non nega, per dirne una, che ci sia un ruolo sociale “naturale” per la donna, quale ad es. quello di madre, ma sostiene che l’educazione che le donne ricevono impedisca loro di svolgere adeguatamente tale ruolo. In proposito afferma più volte che le donne debbano ricevere un’educazione di tipo “maschile”. È dell’avviso, insomma, che un sistema educativo “sbagliato” debba essere sostituito con uno “giusto”, in modo da far sviluppare anche nella donna quelle che sono delle qualità umane “naturali”. Soltanto una volta che la società abbia approntato questo sistema educativo egualitario, afferma, potremo davvero stabilire se “la donna” è davvero così intellettualmente inferiore come si sostiene. Non si ragiona, insomma, in termini di “individui”, mentre si continuano a ipostatizzare i generi.
A scanso di fraintendimenti, vorrei dire che mi rendo ben conto che l’idea che la differente resa delle donne in società sia frutto di una forma di “oppressione”, piuttosto che l’espressione di un’inferiorità “naturale”, fosse davvero rivoluzionaria per l’epoca, così come lo era la proposta di una rappresentanza femminile in parlamento. Allo stesso tempo resto dell’avviso che non molto di questo libro possa oggi essere usato, se non come fonte d’ispirazione o esempio di coraggio, e che esso ci parli un po’ meno di quanto il suo titolo lascia supporre.
The mode of education today (students going to school during the day and returning home after school) owes a great deal to this work of Wollstonecraft's. In her words this is a combination of private and public schooling for both girls and boys.
It is not controversial to ask for gender equality today (in most part of the world - am I being too huge an optimist to say that?), so one may not need to borrow Wollstonecraft's authority to make one's voice louder. However, I find the work still largely relevant despite the improvement made in the scene of gender equality since the publication of the work. As far as I observe, 'amiable weakness' is still skilfully cultivated and displayed by some women and that certainly satisfies guy's desire for the recognition of their manhood.
It is nevertheless unfair to stop there by saying this is only a work on gender relationship because it is not. It has other implications such as that on authoritarianism and class difference.
Very inspirational, both the work and the author herself.
...Continua[This book] was published in 1792 and was received with a mixture of outrage and enthusiasm. In an age of ferment, following the American and French Revolutions, [the author] took prevailing egalitarian principles and dared to apply them to women....For(her) all aspects of women’s existence were interrelated, and any effective reform depended on a redistribution of political and economic power....it is a tribute to her forceful insight that modern feminists are finally returning to the arguments so passionately expressed in this remarkable book.
...Continua