Non credo che leggerò altri libri di questa autrice.
Definirei questo romanzo come "surrealismo magicomico", con personaggi inverosimili e situazioni esagerate raccontati con una scrittura banale.
Consigliato a chi, in fatto di letture, ha gusti opposti ai miei.
Tanti spunti di riflessione, una scrittura scarna, personaggi irreali, l'ho letto accompagnata dalla sensazione che un albero
non è solo un albero, se visto col cuore
Un giorno madame si è fatta coraggio e ha chiesto all'amante se un po’ la ama. Lui ha sorriso e ha detto che non si ama un po'. O si ama o non si ama. Madame era stesa nel letto nuda accanto a lui, che si è alzato di scatto, si è rivestito e se n'è andato di là. Allora madame ha sentito un grande spavento e si è rivestita e ha giurato a se stessa che mai più farà domande così sceme. Domande così sceme fanno sparire tutta la magia e la vita senza magia è soltanto un grande spavento.
...ContinuaVagamente immaginifico, questo libro sfiora diversi temi importanti con levità, perché affidati alla narrazione di una ragazzina di quattordici anni.
Sono davvero tanti e forse avrebbero meritato più spazio oppure una loro riduzione: quando la carne al fuoco è tanta, occorre una bella griglia.
L'"uomo nuovo", la necessità di cambiamento, la fame d'amore, la solitudine, il senso di inadeguatezza, la mancanza di autostima, la morte e la vita, la resistenza a chi vuole toglierti la tua terra e le tue radici, la "felicità", la magia, l'avere, l'istinto, la difficoltà di scegliere, la stupidità, un filo di follia, l'ipocrisia.
La vita, praticamente, srotolata su una striscia di terra dove mare, cielo e natura si fondono e confondono i cuori. Aspra e bella, come le esistenze che accoglie.
Manca un po' di forza nella penna, ma la conoscenza di questi personaggi è gradevole e, per molti aspetti, veramente tenera.