una raccolta di scritti sull'orrore del domicilio. ci sono spunti e citazioni interessanti...sicruamente leggerlo in zona rossa non aiuta!
Prima opera che ho letto di Chatwin, purtroppo non mi ha fatto nascere la voglia di approfondire, per il momento. Forse è un'opera integrativa adatta solo a chi già conosce bene l'autore.
ovviamente, Il patrimonio di Maximilian Tod.
Non so se sia stata una buona idea iniziare la mia conoscenza di Chatwin con questo libro...Il che è già una imbarazzante confessione: il mitico Chatwin, come si fa a non aver letto nulla di lui? Specie se si ama viaggiare, e nel proprio piccolo si è viaggiato parecchio. Quello avevo. Ed ero in viaggio. Il testo è una raccolta di diverse cose, lo si legge come si potrebbe fare con la propria o altrui Molenskin, scoprendo gemme di pensieri sparsi ma anche eccessi o noiose digressioni. Sicuramente non è un lavoro da cui si può capire la portata di un autore, si può solo provare ad intuire l'uomo, e rimanerne incuriositi, affascinati, a tratti irritati. Alcune pagine dei racconti sono di una lucidità e contemporaneità disarmanti. Altre digressioni vengono da un tempo antico, avvolte dalla polvere dello sterrato attraversato con una Torpedo o un Sidecar. Devo leggere altro di Chatwin, devo in pratica cominciare a farlo, perchè il viaggio è il senso stesso della vita.
...ContinuaLibro postumo che ringrazio perché mi ha fatto conoscere Bruce Chatwin in molte sfumature, inconfondibile il suo stile da giornalista e studioso. Anatomia dell'irrequietezza mette a nudo il bisogno dell'essere umano di muoversi in tutte le sue forme dal viaggio al cambiamento in tutti i sensi.
...Continua