[...] "Spariti" era la parola che fissavo più di ogni altra, abbagliata. Essa svegliava degli echi e dei sospetti così profondi nel mio cuore, che un vero terrore succhiò il caldo della mia fronte, e per un attimo, l'immobilità stessa e io ci abbracciammo. [...]
http://www.tarabaralla.org/post/121828970594/spariti-era-la-parola-che-fissavo-piu-di
http://kolonistuga-kenningar.blogspot.it/2012/11/il-tempo-oral-la-legna-e-la-cenere-sul.html?m=1
E. Severino, La strada
Che significa morire?
...Continua(come una lettura obbligatoria per l'università può diventare una piacevole scoperta - ovviamente grazie alle lezioni tenute dal curatore del libro, prof. Luca Clerici, altrimenti sicuramente non saprei nulla dell'esistenza dell'Ortese).